Svizzera

Giro di vite sulla sicurezza dopo gli scontri a Berna

I partiti borghesi chiedono misure più severe per le manifestazioni non autorizzate e contro l’estremismo violento - Il pacchetto sarà ora sottoposto al Parlamento

  • Oggi, 12:34
  • 2 ore fa
02:10

I partiti di centrodestra contro l'estremismo

Telegiornale 30.10.2025, 12:30

  • Keystone
Di: ATS/Radiogiornale-Gian Paolo Driussi/YR 

Dopo gli scontri avvenuti l’11 ottobre durante la manifestazione a favore della Palestina a Berna, una coalizione di deputati federali di centrodestra ha presentato un pacchetto di misure per contrastare l’estremismo violento . L’Alleanza per la sicurezza svizzera, che riunisce rappresentanti del Centro, del PLR e dell’UDC, ha illustrato giovedì a Berna otto proposte che intende portare in Parlamento.

Tra le misure più significative figura il divieto di portare materiale pirotecnico e laser durante i raduni non autorizzati. “Qual è lo scopo di portare caschi, razzi o puntatori laser durante una manifestazione pacifica?”, si chiede il consigliere agli Stati UDC Werner Salzmann.

Si propone inoltre di prolungare il fermo di polizia da 24 a 48 ore, poiché l’attuale durata non è sufficiente per assicurare i mezzi di prova raccolti e attribuire le responsabilità delle violenze, riferisce Christian Wasserfallen del PLR. Altri provvedimenti riguardano l’inasprimento delle pene per chi aggredisce le autorità e per chi guida o organizza manifestazioni violente. Si vuole anche rendere punibile chi perturba servizi essenziali come i trasporti pubblici.

Sul fronte della sorveglianza, l’Alleanza propone di estendere le competenze dei servizi di intelligence per monitorare preventivamente telefoni e e-mail in caso di sospette attività legate all’estremismo violento (qui verrebbe modificata la legge sulle attività informative) e l’impiego di software e intelligenze artificiali per identificare chi agisce a volto coperto.

“A San Gallo la Polizia sta conducendo un progetto pilota addestrando un gruppo di agenti a riconoscere caratteristiche fisiche, movimenti ed espressioni facciali delle persone nella folla. Quel che però non si può fare, in mancanza di base legale, è l’impiego di ausili tecnici per ottimizzare questo lavoro”, ha detto Reto Nause del Centro.

Il pacchetto sarà ora sottoposto al Parlamento, dove si prevede un acceso dibattito tra esigenze di sicurezza e tutela delle libertà civili. “Sono molto scettica quando si tratta di limitare i diritti fondamentali delle persone, se non si tratta di misure mirate e quando si chiedono semplicemente pene draconiane. Possiamo certo discutere di questo argomento, ma per favore senza agitazione e in modo davvero utile alla causa”, afferma Priska Seiler Graf, deputata del PS.

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