La Svizzera si trova di fronte a un acceso dibattito sulla legalizzazione della cannabis per gli adulti. La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale ha proposto un progetto di legge per revocare il divieto di consumo, ma le reazioni raccolte nella procedura di consultazione, chiusasi a inizio dicembre, sono state fortemente contrastanti.
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La Conferenza dei direttori cantonali degli affari sociali (CDAS) ha accolto favorevolmente l’orientamento del progetto, sostenendo che creerebbe un accesso legale a prodotti sicuri e regolamentati, riducendo i rischi per la salute e il contatto con il mercato nero. Tuttavia, la CDAS ha evidenziato una lacuna centrale: la mancanza di adeguata protezione per i giovani.
D’altro canto, la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) si è mostrata più critica, ritenendo la regolamentazione troppo costosa e difficile da attuare per i cantoni. La CDS ha anche sottolineato che una regolamentazione del mercato della cannabis sarebbe prematura finché non saranno disponibili i risultati dei progetti pilota in corso in alcune città svizzere.
La Croce Blu, organizzazione ombrello per l’aiuto alle persone dipendenti, ha respinto il progetto, ritenendo insufficienti le misure proposte per proteggere i minori e i giovani adulti, nonostante l’età minima di 18 anni per l’acquisto, l’imballaggio neutro e il divieto di pubblicità.
Anche la politica divisa
I partiti politici sono altrettanto divisi sulla questione. L’UDC si oppone fermamente, sostenendo che la nuova legge minerebbe la sicurezza pubblica e graverebbe ulteriormente sul sistema sanitario. Il partito ha definito la disponibilità costante di cannabis attraverso la vendita online come una “grave negligenza” e “controproducente”.
Anche il Centro desidera mantenere il divieto, temendo che la legalizzazione possa facilitare l’accesso ai minori e dare l’impressione errata che il consumo sia innocuo. Il partito ha inoltre sottolineato la mancanza di chiarezza su molti aspetti legali del progetto.
In netto contrasto, il Partito Socialista vede la proposta di legge come un passo avanti che conferirebbe alla Svizzera un ruolo di “precursore” in Europa. Il PS ritiene che il progetto incoraggerebbe un uso più responsabile e meno rischioso, garantendo al contempo la protezione dei giovani.
I Verdi e i Verdi liberali condividono una visione simile, sostenendo che l’attuale politica proibizionista ha fallito. Secondo questi partiti, la regolamentazione dell’uso ricreativo della cannabis migliorerebbe la salute pubblica e la protezione dei giovani, oltre a permettere una migliore prevenzione e un’individuazione precoce dei comportamenti di consumo problematici.
I Verdi hanno sottolineato l’importanza di considerare la regolamentazione come un progetto di salute pubblica, che dovrebbe includere serie misure di protezione dei giovani e di prevenzione delle dipendenze, limitando al contempo i profitti derivanti dalla distribuzione e dalla vendita.
La discussione proseguirà nei prossimi mesi, mentre la Svizzera cerca di trovare un equilibrio tra regolamentazione e protezione.
Notiziario 16.00 del 07.12.2025












