Svizzera

Per i negozi sfusi i conti non tornano più

La crisi delle botteghe che vendono alimenti senza imballaggi colpisce soprattutto nelle città - I grandi supermercati hanno abbandonato questo tipo di offerta

  • Oggi, 05:51
  • 2 ore fa
Ti_Press_SA_TPR274886.jpg

Merci da comprare sfuse in un "negozio alla spina"

  • Ti-Press / Tatiana Scolari
Di: SEIDISERA/DC 

Fare acquisti senza creare rifiuti. È l’idea dei negozi sfusi, o alla spina. Riso, cereali, detersivi... Tutto venduto senza imballaggi. Negli anni sono spuntati diversi punti vendita che propongono questa offerta, pure in Ticino. Ma ora la crisi del commercio al dettaglio sembra colpire anche questo settore.

Soprattutto nelle città. L’ultimo caso è quello di Winterthur: Adriana Puente, comproprietaria da otto anni della bottega biologica Bare Ware, deve svendere tutta la merce e abbassare definitivamente le saracinesche. “Da tempo ormai le entrate non coprono i costi”, ha confidato ai microfoni di SEIDISERA. Parla di una crisi iniziata con la pandemia, con una clientela che cerca piuttosto soluzioni a basso costo e comode, oppure che opta per gli acquisti online.

Un destino toccato anche ad altri. L’associazione Unverpackt Schweiz contava fino a pochi anni fa 35 negozi membri nella Svizzera tedesca, oggi sono 26. E a chiudere sono stati soprattutto quelli nelle città, dice la presidente Natalie Jacot. “Constatiamo che laddove la vita è frenetica, è più difficile proporre gli acquisti sfusi. Mentre nelle regioni un po’ più di campagna, dove non c’è un supermercato ad ogni angolo e dove c’è più consapevolezza dell’importanza di sostenere l’economia locale, funziona meglio.”

L’idea per un po’ aveva convinto anche i grandi supermercati. Con scarso successo. Pochi mesi fa Migros ha deciso di interrompere l’esercizio: troppo bassa la domanda, troppo contenuto l’impatto. Per Natalie Jacot non si è comunque mai trattato di concorrenza. “Siamo sempre stati favorevoli, perché contribuisce a rendere più normale la vendita di prodotti sfusi. Ma sapevamo che non avrebbe funzionato, non è la stessa clientela. Chi viene nei nostri negozi lo fa in modo consapevole, e spesso cerca di evitare i supermercati.”

A Winterthur, intanto, Adriana Puente ha venduto quello che si poteva liquidare. Il resto verrà trasferito a una cooperativa, presso la quale i membri potranno ritirare prodotti regionali senza imballaggio. L’idea sopravvive, il negozio no.

03:05

SEIDISERA del 06.07.2025, il servizio di Gianluca Olgiati

RSI Info 06.07.2025, 21:35

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare