Svizzera

Un'app per meditare, scoprendo Zurigo

L'applicazione per smarthphone si chiama 3:33 Weiler ed è studiata per chi sente il bisogno di trovare tranquillità e di staccare la spina, anche solo per un attimo

  • 12.04.2023, 05:51
  • 20.11.2024, 11:32
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Un app per meditare a Zurigo

Telegiornale 11.04.2023, 20:00

Di: TG/Red.MM 

La chiesa cattolica della città di Zurigo, insieme alla Scuola universitaria delle arti, ha sviluppato una applicazione per telefonini che invita a esplorare 33 luoghi di Zurigo, e nello stesso tempo a meditare, rilassarsi e ricaricare le batterie.

LA RSI ha provato l'app a Central. Qui passano tram, automobili, pedoni: uno dei punti nodali di Zurigo, uno dei luoghi più trafficati e rumorosi. Mettiamo gli auricolari e sul telefonino avviamo l'app 3:33 Weiler. Una voce si rivolge a noi: "Malgrado il rumore e la fretta, Central è un luogo che invita a soffermarci. Le pensiline eleganti hanno un aspetto leggero e dinamico. Le panchine invitano il passante e chi attende con impazienza a sedersi".

Oliver Kraaz, della chiesa cattolica della città di Zurigo, spiega che l'app è rivolta a tutti, indipendentemente dalla religione. "Questa app è un'offerta per chi sente il bisogno di trovare tranquillità, di staccare per un'attimo la spina, di immergersi in sé stesso in questa città così viva, rumorosa, veloce. Per raggiungere questi obiettivi normalmente bisognerebbe uscire dalla città, andare nella natura o in un convento, magari seguire corsi di meditazione. Non tutti hanno la possibilità di farlo".

Bastano un telefonino e degli auricolari. Oliver Kraaz parla di una sorta di take away per la meditazione. Ci si può fermare per qualche minuto in 33 luoghi sparsi in città. "L'app dà innanzitutto informazioni sul posto, la sua storia, dalla quale nascono riflessioni... e c'è una meditazione guidata".

Il nome della città sulla stele funeraria di un bimbo di epoca romana

Sul Lindenhof, nella città vecchia, c'è una stele funeraria di epoca romana. Qui appare la parola "turicensis", la prima menzione del nome "Zurigo". Una stele fatta erigere attorno al 200 d.C., per il figlioletto morto, dalla madre e dal padre, che era responsabile dell'antico posto doganale. "Fa riflettere il fatto che un'iscrizione funeraria sia la più antica testimonianza del nome della città. E va anche notato che menzionando la dogana, si cita anche il più antico istituto finanziario della città che, in seguito, avrebbe avuto successo con queste attività".

"Qui si faceva commercio. Un simbolo di ricchezza, delle attività umane. Ma allo stesso tempo la stele è il ricordo di un bambino morto. Qui si mostra insomma l'intero arco della vita. Da una parte la crescita, la prosperità, dall'altra il nostro essere mortali in mezzo al consumo, all'economia. Due opposti uniti".

Un'app, per ora solo in tedesco, per meditare e anche per scoprire vari angoli di Zurigo.

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