L’accordo per l’importazione di 3’000 tonnellate di carne dagli Stati Uniti solleva preoccupazioni sulla sicurezza alimentare e la concorrenza sleale. L’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) chiede garanzie sulla tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti.
L’importazione in Svizzera di 3’000 tonnellate di carne dagli Stati Uniti, negoziata per diminuire i dazi doganali al 15%, sta sollevando serie preoccupazioni nell’ACSI. Il contingente esente da dazi comprende 500 tonnellate di carne di manzo, 1’000 di bisonte e 1’500 di pollame, tra cui potrebbe trovarsi il controverso “pollo al cloro”. Negli Stati Uniti, infatti, le carcasse di pollame vengono immerse in una soluzione di cloro per disinfettare ed eliminare contaminazioni microbiche. L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria (USAV) afferma che, secondo le attuali conoscenze scientifiche, questa pratica non comporta rischi per la salute, a condizione che i residui eventualmente presenti non superino un determinato valore limite.
Tuttavia, l’ACSI esprime forte preoccupazione. Antonella Crüzer, segretaria generale dell’associazione, sottolinea che, “oltre a non approvare la produzione di questo tipo di carne, l’ACSI è molto preoccupata per la fine che potrebbe fare, e quindi per il fatto che se non viene certificata, dichiarata in modo trasparente e chiaro, il consumatore poi sia ingannato e quindi acquisti o consumi questo tipo di carne che è vietata in Svizzera e che genera anche concorrenza poi sul suolo elvetico con produzione locale molto migliore”.
L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) - dal canto suo - ricorda che “la legislazione alimentare svizzera prescrive che gli alimenti siano prodotti in modo igienico e sicuro. Creare igiene successivamente, attraverso un procedimento tecnologico chimico contraddice questo principio ed è quindi vietato”.
L’antenna ticinese per i consumatori insiste sull’importanza di fissare paletti di trasparenza, sottolineando il ruolo cruciale del consumatore nell’economia svizzera. Crüzer rammenta come sia importante che il consumatore finale, che è un attore importante dell’economia svizzera, “non venga dimenticato all’interno di questi accordi sicuramente molto importanti per il nostro Paese, cioè venga considerato per i suoi diritti e anche per il ruolo che svolge, molto importante all’interno del sistema. Un consumatore informato, responsabile, consapevole agirà in un modo di cui beneficia poi tutto il sistema”. L’associazione evidenzia infine anche la necessità di garantire una corretta dichiarazione non solo nel commercio al dettaglio, per evitare che i consumatori, già alle prese con difficoltà finanziarie, acquistino questi prodotti senza porsi domande sulla loro provenienza e metodi di produzione. Ma anche nei menù dei ristoranti.








