Avrebbero guadagnato qualche migliaio di franchi vendendo biglietti contraffatti, per questo due autisti di AutoPostale sono finiti sotto inchiesta.
Quei biglietti dell’autopostale li devono aver visti decine, centinaia di volte, tanto da conoscerli a memoria. Tanto da credere di poterli falsificare e farla franca. Ma così non è stato. E in luglio il Ministero pubblico ticinese ha aperto un’inchiesta per truffa nei loro confronti.
L’intera vicenda è infatti ancora sotto la lente della procuratrice pubblica Caterina Jaquinta Defilippi, ma la dinamica appare già piuttosto ben delineata. Due i presunti truffatori, due autisti del trasporto pubblico attivi in passato soprattutto nel Bellinzonese: sulla quarantina il primo, sulla cinquantina il secondo, al momento indagati a piede libero.
La coppia di dipendenti almeno dalla scorsa primavera - ma probabilmente da alcuni anni - avrebbe trovato il modo di produrre dei biglietti falsi e li avrebbe poi venduti come veri titoli di trasporto a passeggeri ignari. Una truffa che avrebbe permesso loro di intascare alcune migliaia di franchi.
Dal canto suo AutoPostale conferma ufficialmente al Quotidiano della RSI che in Ticino è in corso un’inchiesta contro due conducenti. Trattandosi di una procedura in corso, però, al momento non può fornirci ulteriori dettagli.
Infine, stando a nostre informazioni la segnalazione alla magistratura sarebbe partita dalle Ferrovie federali che durante un controllo avrebbero scoperto un biglietto di AutoPostale falso.