Ticino e Grigioni

Dall’arrocchino allo “spezzatino”

Un quadro più complesso per i passaggi di competenze fra Gobbi e Zali, che si sono incontrati oggi col presidente della commissione giustizia e diritti del Gran Consiglio

  • 19 agosto, 19:01
  • 19 agosto, 19:44
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TI: i dettagli sullo scambio di dipartimenti

SEIDISERA 19.08.2025, 18:00

  • TiPress
Di: SEIDISERA-Alain Melchionda/ARi 

In Ticino continua a tenere banco la questione del cosiddetto “arrocchino”, ossia dello scambio di competenze fra Norman Gobbi e Claudio Zali all’interno dei rispettivi dipartimenti - Istituzioni e Territorio - che lo scorso 9 luglio è stato avallato da tutto il Consiglio di Stato. Su tale scambio, che tante polemiche ha innescato, il Legislativo cantonale terrà una seduta straordinaria lunedì prossimo. Ma intanto Alessandro Mazzoleni, presidente della commissione giustizia e diritti del Gran Consiglio, ha incontrato con i suoi vice, Cristina Maderni e Ivo Durisch, i due consiglieri di Stato.

Un incontro definito “informale” - ma con una convocazione spedita dal segretariato della commissione - che ha avuto luogo oggi, martedì, nell’ufficio di Gobbi. Sul tavolo i tanti dossier aperti, che concernono soprattutto la giustizia, e come i due ministri intendono affrontarli.

Zali, che nell’incontro di oggi si è mostrato molto attivo e combattivo, come ha raccontato qualcuno dei presenti, non parteciperà alla seduta straordinaria del Gran Consiglio: il luogo, per eccellenza, deputato alle relazioni fra i due poteri dello Stato, e per spiegare motivazioni e intenzioni dello scambio di dossier fra lui e Gobbi. Oggi SEIDISERA non ha potuto conferire con i due consiglieri di Stato. A esprimersi ai nostri microfoni è stato invece Mazzoleni: è più chiaro alla commissione, adesso, chi farà cosa fra Gobbi e Zali? “Il passaggio delle questioni che concernono la giustizia sembra perlomeno chiarito, ma in base anche a quello che ha comunicato il Governo a suo tempo”, osserva. Il dossier della giustizia, quindi, passerà da Gobbi a Zali a partire dal 1° settembre. Sembra però, osserviamo, che Gobbi intenda tenere il dossier della digitalizzazione legato alla giustizia... “A me onestamente non risulta”, risponde Mazzoleni, aggiungendo di non ravvisare un problema, se anche così fosse. Ma oggi si è parlato degli spazi da destinare alla giustizia, dopo il “no” popolare all’acquisto dello stabile EFG? In realtà “di singoli progetti non si è parlato così nel dettaglio”, ma “è chiaro che uno dei temi per la riforma della giustizia è anche l’aspetto della logistica. La commissione si aspetta quindi dal Governo che “anche questo tema venga risolto”, conclude Mazzoleni.

Sembrerebbe tutto chiaro e il comunicato dell’Esecutivo di inizio luglio, del resto, indicava “magistratura e polizia a Zali”. Ma i fatti dicono invece che si procederà ad uno “spezzatino”, per così dire.. Il quadro si fa infatti più articolato. A Zali vanno la conduzione della polizia, le ARP, le giudicature di pace, la magistratura dei minorenni e il dossier del palazzo di giustizia, che vuole edificare ex novo su un sedime del Luganese già individuato. Dovrà però confrontarsi con la Sezione della logistica, che fa capo al DFE, e a questo proposito un incontro è già in programma per martedì prossimo.

Quanto a Gobbi, che avrà la responsabilità della Divisione delle costruzioni, a lui rimarranno le competenze sulle carceri, sulla medicina legale, sulla digitalizzazione della giustizia e sul progetto Polizia Ticino.

Altri dossier, come le preture e i consultori, non si sa a chi finiranno. La realtà, insomma, risulterà più complicata rispetto a quanto descritto finora.

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