Ticino e Grigioni

Ecco l’”arrocchino”: a Zali magistratura e polizia, a Gobbi la Divisione costruzioni

Dopo una seduta di oltre cinque ore, il Consiglio di Stato ha deciso per un compromesso al ribasso, in vigore dal prossimo settembre – “Non ci sono le condizioni per lo scambio di dipartimenti”

  • Ieri, 20:12
  • Un'ora fa
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Norman Gobbi e Claudio Zali all'ultima assemblea della Lega lo scorso 15 giugno

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Di: dielle 

Tanto tuonò che… piovigginò. Il discusso scambio di dipartimenti tra i consiglieri di Stato leghisti Claudio Zali e Norman Gobbi - il cosiddetto arrocco - non si farà. A stabilirlo e comunicarlo questa sera (mercoledì) è stato il Governo al termine di una seduta fiume di oltre cinque ore in Val Bedretto. “Non vi sono le condizioni per procedere in questa direzione” ha chiosato il Governo.

Uno scambio però ci sarà: a Zali verrà affidata temporaneamente la conduzione politica della Magistratura. Gobbi cederà, su sua richiesta, anche la conduzione della polizia al collega leghista “tenuto conto delle sinergie operative con il settore della Magistratura e del prospettato processo che coinvolge due agenti della polizia cantonale” si legge nella nota governativa.

Non solo, per riequilibrare i carichi di lavoro, Norman Gobbi in “contropartita” assume temporaneamente la conduzione politica della Divisione delle costruzioni del Dipartimento del territorio.

“Queste decisioni, che avranno effetto dal 1°settembre 2025 di principio fino al termine della legislatura, non comportano una modifica della struttura organizzativa dei dipartimenti” conclude il comunicato. 

Gobbi: “Non è un passo indietro, semmai in avanti”

Sollecitato dalla RSI dopo la riunione, il presidente del Governo Norman Gobbi ha affermato che non si tratta di un passo indietro, “ma di una marcia in avanti. Credo che sia un passo che ci permette di migliorare, ma soprattutto di dimostrare che i consiglieri di Stato sono intercambiabili, indipendentemente dal ruolo e dalla funzione. Sappiamo che è il Consiglio di Stato che deve affidare la conduzione dei vari dipartimenti agli eletti e in questo senso questa soluzione permetterà anche di avere nuove idee e nuovi approcci, e penso in particolar modo al progetto trasversale di semplificazione”.

A Gobbi è stato infatti affidato, sempre su decisione odierna, anche il progetto di semplificazione delle procedure nei rapporti con le cittadine e i cittadini, le aziende e i comuni. 

La vicenda ha comunque creato qualche difficoltà? “No, non ha messo in difficoltà il Governo, che oggi ha anche preso diverse decisioni anche importanti che interessano anche la magistratura. Ad esempio abbiamo nominato un giudice supplente straordinario a favore del Tribunale penale cantonale proprio per permettergli di essere operativo. Così come per altri dossier ci saranno dei messaggi che verranno pubblicati nei prossimi giorni. Il governo ha quindi continuato a funzionare e soprattutto è rimasto collegiale”.

Nessuna autocritica a livello personale quindi, anche in relazione alla fuga in avanti a livello comunicativo? “Diciamo che in questo Cantone, come detto più volte, conta più il ‘come’ del ‘cosa’ e questa vicenda me lo ha confermato. Si poteva agire diversamente? Sicuramente sì, ma almeno la vicenda ha permesso di affrontare un tema – quello dell’organizzazione dei dipartimenti – che in futuro, credo e spero, il Consiglio di Stato analizzerà in maniera più ampia ed estesa a tutta l’amministrazione cantonale” conclude Norman Gobbi.

L’UDC: “Di male in peggio, un minestrone istituzionale”

A stretto giro di posta è giunta già una prima reazione politica, che arriva proprio dal più stretto alleato della Lega, l’UDC, e che già dal titolo lascia poco spazio ai dubbi: “Il Governo ha trasformato una pessima proposta di arrocco in qualcosa di ancora un peggiore: un minestrone istituzionale”. Il partito esprime profonda preoccupazione in merito alla decisione del Consiglio di Stato e la definisce una soluzione, “dal punto di vista amministrativo e funzionale, addirittura peggiore dell’arrocco inizialmente ipotizzato”.

L’affondo poi prosegue: “Una riorganizzazione decisa non per esigenze oggettive, ma per rispondere a interessi personali e a equilibri interni tra Consiglieri. In un’amministrazione già appesantita da ritardi e inefficienze, l’unico risultato prevedibile sarà un ulteriore aumento della burocrazia, una maggiore confusione interna e uno stallo sui dossier prioritari per il Cantone”.

PLR: “Fallimento politico della direzione leghista dei due dipartimenti”

Anche il PLR ha reagito alla decisione governativa, prendendone sostanzialmente atto e ribadendo come la decisione fosse “di competenza governativa e la rispettiamo dal profilo istituzionale”.

Fatta la promessa, anche i liberali non risparmiano però un affondo: “Non possiamo non sottolineare come questa scelta sia anche una clamorosa ammissione di fallimento politico su tutta la linea della direzione leghista dei due dipartimenti”. I liberali auspicano poi che la mossa possa portare a “superare l’impasse degli ultimi anni” proprio nei due dipartimenti in questione, in particolare affrontando le necessarie riforme nel settore della giustizia e dell’autonomia dei comuni.

Anche Centro e PS critici

Sollecitato dalla RSI, il presidente del Centro Fiorenzo Dadò ha affermato che “la toppa è peggio del buco” e ha parlato di una Lega partita con l’idea roboante di scalare l’Everst, “ma che alla fine ha raggiunto appena la cima del Monte Generoso”. Per Dadò spetterà ora al Governo dimostrare che la soluzione scelta dia un concreto beneficio al Paese.

Il PS, per bocca di Fabrizio Sirica sentito dalla RSI, ha definito l’operazione “il pasticcio della Lega”. C’è perplessità, secondo il copresidente del PS, davanti un’azione che risponderebbe a necessità personali di Norman Gobbi e a quelle di rilanciare politicamente Claudio Zali. E aggiunge che il Consiglio di Stato ha trovato la migliore uscita possibile per voltare pagina.

“Assurdo”, scrive invece il Movimento per il socialismo. Decisioni, quelle del Consiglio di Stato, che non rispondono ad una logica politica visibile. L’impressione è che si sia voluta dare un “contentino ai due ministri leghisti”.

Infine i Verdi definiscono il Governo colpevolmente codardo e “all’unanimità, per aver ceduto alle richieste leghiste”.

02:22

Il Governo in trasferta discute l'arrocco

Il Quotidiano 09.07.2025, 19:00

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