Ticino e Grigioni

Il Ticino ha tenuto botta

L'export cantonale ha subito il contraccolpo del franco forte, ma si è ripreso in fretta

  • 4 febbraio 2016, 09:05
  • 7 giugno 2023, 17:14
L'ondata partita il 15 gennaio 2015 per molti e' passata, ma non per tutti

L'ondata partita il 15 gennaio 2015 per molti e' passata, ma non per tutti

  • ©Ti-Press/Carlo Reguzzi

Il Ticino deve abituarsi alla fragilità e volatilità dell'economia. Prima lo accetterà, meglio sarà. Sono parole di Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio del canton Ticino che ha organizzato la "Giornata dell'export". Al convegno ha partecipato quale ospite d'onore Monika Walser, CEO di De Sede AG. Intervistata dal vicedirettore della Camera di Commercio Marco Passalia, ha fornito il punto di vista di una manager d'Oltralpe. Fra i consigli che ha fornito: credere fermamente nel proprio lavoro, farlo con passione e ritargliarsi delle nicchie di mercato. In questa maniera il futuro sarà meno difficile da affrontare, soprattutto ora.

Ospite d'onore della serata Monika Walser, CEO della De Sede

Ospite d'onore della serata Monika Walser, CEO di Freitag fino al e oggi a capo della De Sede

  • ©Ti-Press/Carlo Reguzzi

La tavola rotonda che è seguita ha riuniti quattro imprenditori ticinesi. La prima a parlare è stata la direttrice di Chocolat Stella di Giubiasco. Alessandra Alberti ha ammesso che l'anno appena passato senza il cambio fisso franco-euro poteva andare molto peggio, malgrado inizialmente si temesse la catastrofe.

Le ha fatto eco Giorgio Calderari della Helsinn Healthcare SA di Pazzallo. Ci si è rimboccati le maniche e per questo il 2015 passato è andato bene. Si è puntato sull'innovazione perché il campo farmaceutico - ha detto - non vive senza la ricerca.

Invece per Aleardo Cattaneo delle Ferriere Cattaneo di Giubiasco, siamo in deflazione con Russia e Cina che marciano sul posto. Non serve poi a molto la ripresa, ha aggiunto, se un'azienda chiude e se ne va: questa non tornerà più in Svizzera.

Michele Sargenti della ABB Newave di Quartino un po' se lo aspettava che venisse abbandonato il cambio fisso e quindi si è preparato per tempo. Ha cercato commesse fuori dalla zona euro e ha puntato sul capitale umano. Al momento dell'annuncio no alle decisioni affrettati, sì alla calma e alla riflessione.

Tutti comunque sono stati concordi su un elemento: la politica deve evitare di penalizzare le aziende e metterle una contro l'altra. Occorre una politica meno polarizzata, meno partitica e più chiara nel dare risposte all'industria. Citato il raddoppio del San Gottardo, la terza riforma delle imprese, una risposta al voto del 9 febbraio e non è mancata una frecciatina al consigliere di Stato Claudio Zali sulla questione posteggi.

CSI/PC

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