Ticino e Grigioni

Il vento mette a nudo il nuovo schermo del Pardo

La 78esima edizione Locarno Film Festival è iniziata in grande stile in Piazza Grande, ma non si placano le polemiche sulla nuova struttura - Brunschwig: “Soluzione sulla quale dovremo discutere”

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RG 12.30 del 07.08.2025 Il servizio di Umberto Gatti

RSI New Articles 07.08.2025, 12:02

  • RSI
Di: Umberto Gatti-Radiogiornale/joe.p. 

La 78esima edizione del Pardo è ufficialmente iniziata ieri. E si può affermare che la macchina del Festival a Locarno è ripartita in grande stile. Nonostante le previsioni minacciassero un temporale, durante la proiezione di Piazza Grande gli oltre 4’000 presenti non si sono fatti spaventare e si sono potuti godere una bella serata rimasta alla fine asciutta.

“Questa edizione è iniziata molto bene. Poi è chiaro che quando si vive un evento dall’interno si vedono mille dettagli da affinare. Sarà il lavoro delle prossime ore, con tutta la squadra”, afferma al Radiogiornale Raphael Brunschwig, presidente della direzione del Locarno Film Festival.

“Abbiamo avuto un pubblico molto generoso, una piazza molto ben frequentata e soprattutto è stata un’apertura emozionante, sia per i film che per i discorsi che li hanno preceduti”, prosegue Brunschwig. E in particolare, Brunschwig si riferisce al discorso-appello di Giona Nazzaro sulla situazione che vive la popolazione di Gaza.

Ieri però si è anche tornati a parlare dello schermo, perché durante la proiezione, anche a causa del vento, la struttura che lo sostiene è risultata particolarmente evidente, quasi da disturbare la proiezione. E questa polemica è continuata anche oggi sui social media.

“Il problema è legato al vento, ma era così anche in passato. Ed è difficile dire se questo problema una volta era più o meno accentuato rispetto ad oggi”, spiega Raphael Brunschwig. “Di certo oggi lo schermo riceve delle attenzioni particolari. È la coda lunga del dibattito estivo che c’è stato sullo schermo. Indubbiamente, come abbiamo già comunicato, quella di quest’anno è una soluzione sulla quale dovremo discutere”, conclude Raphael Brunschwig.

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