Ticino e Grigioni

La giustizia si digitalizza, ma servirà del tempo

Il termine è per il 2031-2032 - Il procuratore generale Andrea Pagani: “Il lavoro è enorme. Ce la metteremo tutta”

  • Oggi, 19:00
  • 2 ore fa
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Trasformazione digitale per la giustizia ticinese

Il Quotidiano 07.10.2025, 19:00

Di: SEIDISERA-Francesca Calcagno/FCi 

Addio a scatoloni polverosi e carrelli carichi di faldoni. Col nuovo pacchetto di provvedimenti votato lunedì dal Gran Consiglio ticinese, la giustizia passerà attraverso una transizione digitale. Come funzionerà? “Verrà tolta la carta perché ci sarà una piattaforma attraverso la quale le parti del procedimento penale dialogheranno”, spiega ai microfoni della RSI il procuratore generale Andrea Pagani. “Quindi non avrò più da andare in posta a mandare una denuncia per raccomandata. Semplicemente cliccherò la denuncia che ho preparato con la firma digitale”.

I tempi di trasmissione delle informazioni si accorciano, ma chiaramente quelli necessari per portare avanti un’inchiesta e formulare una decisione non cambia: è comunque ancora l’uomo, ricorda Pagani, a gestire i procedimenti penali.

Ad accogliere favorevolmente la velocizzazione dello scambio degli atti giudiziari è anche il presidente dell’Ordine degli avvocati ticinesi Ivan Paparelli. Non mancheranno sicuramente delle difficoltà iniziali: “Bisognerà cambiare e adeguare i sistemi informatici degli studi legali”. Per questo motivo l’Ordine “sta cercando di spiegare ai colleghi quali sono le necessità future e quali gli accorgimenti da intraprendere”.

L’obiettivo è che questa riforma digitale entri in funzione tra il 2031 e il 2032 e il Gran Consiglio ha accettato un procuratore straordinario per portare avanti questo lavoro. Il tempo è sufficiente? “Il lavoro è enorme”, ammette Pagani. “Ce la metteremo tutta ed è proprio per questo che abbiamo necessità di questo aiuto. In più dobbiamo riuscire a modellare a nostra immagine e somiglianza l’applicativo ‘myABI/juris’ che dovrà interfacciarsi con la piattaforma Giustizia 4.0”. Quest’ultima permetterà ai sistemi informatici di tutti i Cantoni di dialogare fra loro. Ciò potrebbe portare a dei ritardi, afferma Paparelli.

Sostituti procuratori per sgravare i procuratori generali

Nel pacchetto di provvedimenti c’è anche la reintroduzione dei sostituti procuratori, che saranno quattro e tratteranno reati minori come lo spaccio. Seguiranno una scuola interna e potranno eventualmente diventare magistrati. Si tratta di un modello che esisteva in passato e che ha dato qualche risultato in una professione il cui turnover è parecchio elevato.

Inoltre, negli ultimi anni l’immagine della giustizia ticinese ha subito diversi colpi, fra magistrati bocciati, nomine discusse e giudici destituiti. Le nuove misure potrebbero aiutare a recuperare una buona reputazione? “Tutti lavorano da mattina a sera con impegno”, sottolinea Pagani. “È evidente che lavorare sempre sotto pressione, parlo in particolare del Ministero pubblico alla luce dell’enorme mole di lavoro, può far commettere degli errori”. Grazie ai nuovi sostituti procuratori, i procuratori pubblici potranno essere sgravati da “una grandissima fetta del lavoro” e potersi dedicare maggiormente “al lavoro fine di sintesi dei casi più complessi”.

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Giustizia digitale in Ticino: parla il pg Pagani

SEIDISERA 07.10.2025, 18:00

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