Le Città di Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano e Mendrisio sono contrarie alle iniziative in votazione popolare a livello cantonale il prossimo 28 settembre. In conferenza stampa mercoledì mattina e in un comunicato inviato ai media, i sindaci dei principali centri del Ticino hanno puntato il dito prima di tutto contro quella leghista del 29 agosto 2022, denominata “Basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente!”.
L’aumento delle deduzioni avrebbe infatti un impatto diretto sulle finanze pubbliche, a livello cantonale ma anche comunale, sin dal 2026. Alle sole città verrebbero a mancare 20 milioni di franchi di introiti fiscali, corrispondenti a 4-5 punti di moltiplicatore, che andrebbe di conseguenza corretto al rialzo. Si stima un aumento di 5 punti a Bellinzona (dal 93 al 98%) e a Locarno (dal 90 al 95%), di 4 a Lugano e Mendrisio (per entrambe fino a toccare l’81%) e di 3 a Chiasso (dall’88 al 91%). In alternativa, o in combinazione, si imporrebbe una riduzione dei servizi.

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Per quanto riguarda invece la proposta socialista di limitare al 10% del reddito l’incidenza dei premi di cassa malati, a sostenerne il peso sarebbero le casse cantonali, per circa 300 milioni di franchi. Ma i Comuni non ne uscirebbero indenni: i processi di riversamento di oneri dal Cantone, già in atto, non ne potrebbe che intensificarsi con ricadute pure per le singole località.

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