Sono effettivamente inquietanti i segnali che giungono in queste ultime ore dal settore industriale, dopo che la Helsinn di Biasca lunedì e la Precicast di Novazzano nella giornata di martedì hanno confermato la volontà di bloccare gli investimenti previsti a breve termine in Ticino, entrambe rese titubanti dall’esito del voto del 9 febbraio.
Il segretario cantonale dell’Organizzazione Cristiano Sociale Ticinese (OCST), Meinrado Robbiani, ha ribadito mercoledì pomeriggio alla RSI che “dopo queste due importanti desistenze, il rischio di un “effetto-domino” che induca altre società a sospendere progetti di sviluppo è reale”.
Secondo Robbiani, tale scelta è già costata almeno venti impieghi in seno alla Helsinn, mentre non è dato sapere quanti saranno i posti di lavoro svaniti alla Precicast. Certo è che l’incertezza che sta soffocando un settore economico basilare come quello industriale, unita al momento congiunturale debole, non è certo d’aiuto alle aziende. Aziende che al contrario potrebbero decidere di applicare a loro volta lo stop agli investimenti, anche se già in fase avanzata, deciso a Biasca e Novazzano.