Cronaca

"Lavoro, Berna capisca il caso Ticino"

L'OCST chiede di potenziare le misure di accompagnamento ai Bilaterali. Servono contratti collettivi contro il dumping, i distaccati e disoccupazione

  • 11 ottobre 2013, 13:41
  • 6 giugno 2023, 12:49
tp_OCST.jpg
  • tipress

L’Organizzazione cristiano sociale ticinese ha inviato una lettera alla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) chiedendo di potenziare e completare le misure di accompagnamento agli Accordi bilaterali con l'Unione Europea. Per il sindacato servono provvedimenti concreti e contratti collettivi per contrastare la crescente pressione sul mercato del lavoro svizzero. Berna, si legge nello scritto spedito lunedì, deve tenere conto delle peculiarità delle zone di frontiera e del Ticino.

Quadro attuale inefficace

Per il sindacato occorre capire se oggi c’è il giusto quadro di provvedimenti fiancheggiatori. Secondo l’OCST bisognerebbe rafforzare il carattere preventivo delle misure al fine di evitare gli abusi. Inoltre, si legge nello scritto, bisogna anche capire le conseguenze sull’occupazione, in particolare sul dumping salariale.

L’OCST propone di introdurre contratti collettivi laddove possibile. I lavoratori debbono poter chiedere condizioni migliori e il quorum per l’obbligatorietà delle protezioni per i dipendenti deve essere abbassato passando dall'attuale 50% al 40%. Vanno inoltre fissati dei salari minimi grazie ai contratti normali a livello cantonale o per singola ditta.

"Salari solo in franchi"

L’OCST invita ad intervenire sulle retribuzioni, sempre più al ribasso. Si propone un divieto di versare i salari in valuta estera e maggiori controlli del lavoro in prestito tramite agenzie interinale. Infine l'organizzazione chiede di facilitare gli accertamenti delle violazioni e di aumentare le multe per chi sgarra. Per farlo servono più ispettori.

Red. MM

Gallery audio - "Lavoro, Berna capisca il caso Ticino"

  • CSI 18.00 Il servizio di Alberto Tettamanti

    RSI Info 11.10.2013, 20:07

Ti potrebbe interessare