Economia e Finanza

Tamedia cala nel 2018

Il Gruppo editoriale zurighese ha concluso l'anno passato con un utile netto in giù del 23,9%

  • 12 marzo 2019, 10:13
  • 9 giugno 2023, 08:35

Notiziario 09.00 del 12.03.2019

RSI Economia e Finanza 12.03.2019, 10:10

  • reuters

Il gruppo Tamedia ha chiuso il 2018 con un utile netto pari a 129,5 milioni, in calo del 23,9% rispetto all'anno precedente. La causa sarebbe un ulteriore diminuzione dei ricavi derivanti dalla pubblicità sulla stampa scritta. Il fatturato ha superato la barriera del miliardo di franchi, in progressione del 3,7%, indica in una nota il gruppo mediatico zurighese, che lo scorso anno ha fatto chiudere i battenti al quotidiano romando Le Matin.

A seguito dell'aumento di 28,3 milioni dovuto al Principio contabile internazionale (IAS 19) e della rettifica di valore pari a 6,0 milioni in seguito al fallimento di Publicitas, l'EBIT è crollato del 27,2% a 131,6 milioni di franchi, mentre il relativo margine è stato ridotto di quasi un terzo, attestandosi al 13,0%.

Gli azionisti, che si riuniranno in assemblea generale il prossimo 5 aprile, si vedranno proporre un dividendo invariato di 4,50 CHF per azione. Per l'esercizio in corso, la direzione non vuole fornire cifre dettagliate. Tuttavia, Tamedia vuole investire 30 milioni di franchi nei prossimi tre anni per lo sviluppo digitale dei media a pagamento, assicurando che due terzi dell'importo "saranno utilizzati nel settore redazionale (...) e un terzo nel settore commerciale".

I sindacati stigmatizzano

Tamedia consegue utili brillanti per un'azienda mediatica, ma invece di utilizzare un'infima parte degli utili per garantire un degno piano sociale ai dipendenti licenziati preferisce distribuire generosi dividenti agli azionisti. Lo denunciano l'associazione dei giornalisti Impressum e il sindacato dei media Syndicom. "Ogni mese di stipendio supplementare per le 41 persone licenziate presso Le Matin e le 14 della redazione di Annabelle rappresenterebbero solo circa lo 0,3% dell'utile", sostiene Impressum in un comunicato. L'organizzazione dice di non capire perché l'editore preferisca spendere decine di migliaia di franchi in avvocati e tribunali arbitrali invece di far confluire il denaro verso i redattori licenziati, spesso reporter di lunga data che hanno contribuito negli anni agli utili di Tamedia e che oggi si trovano in una situazione finanziaria precaria.

ATS/Swing

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