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"La bomba italiana"

Per le Figaro l'Italia "non può permettersi il lusso di una crisi politica" fra un "debito pubblico di 2'500 miliardi" e un Paese "dipendente dal credito di 200 miliardi dell'UE

  • 16 luglio 2022, 13:55
  • 23 giugno 2023, 21:22
Mario Draghi

Mario Draghi

  • Keystone
Di: ATS/joe.p.

Prima pagina di Le Figaro di sabato dedicata alla crisi di Governo nella vicina Penisola e a Mario Draghi. L'apertura del quotidiano francese porta il titolo "Italia: grandi manovre per trattenere Mario Draghi", sulla grande immagine del presidente del Consiglio italiano. In basso nella pagina, l'editoriale "La bomba italiana".

"Molto spesso - scrive nel commento in prima Le Figaro - l'etichetta di 'uomo della Provvidenza' tradisce l'ego di colui che se ne fregia. Con Mario Draghi, è tutto il contrario: il presidente del Consiglio italiano si crede così poco indispensabile che ha deciso di dimettersi, stanco delle dispute assurde della classe politica. Ma chi osserva la situazione del suo Paese incrocia le dita affinché riesca a superare l'attuale psicodramma e resti ai comandi. "Super Mario", il "salvatore dell'euro" nel 2012, non si è trasformato dieci anni dopo in salvatore dell'Italia: ne è piuttosto la barriera, un bastione sul ciglio del precipizio nel quale potremmo tutti essere trascinati".

Italia, il giorno dopo le dimissioni di Draghi

Telegiornale 15.07.2022, 22:00

Le Figaro scrive che l'Italia "non può permettersi il lusso di una crisi politica" fra un "debito pubblico di 2'500 miliardi di euro che supera quello della Grecia e del Portogallo, dell'Irlanda e della Spagna messi insieme", "una crescita cronicamente in panne" e uno Stato "dipendente dalla linea di credito di 200 miliardi di euro concessa l'anno scorso dagli europei. Avevano buone ragioni: l'Italia pesa troppo nell'UE per fallire e hanno dato fiducia a Mario Draghi per condurre le riforme richieste (sono 527 le condizioni imposte per gli aiuti)".

"Alla luce di questi argomenti - aggiunge il quotidiano francese - i piccoli interessi politici del M5S faticano a commuoverci. Il partito populista 'antisistema', al suo apice alle politiche del 2018, è in parte rientrato nei ranghi, poi si è scisso in due sul suo pacifismo nei confronti della Russia, e oggi non raccoglie oltre il 10% delle intenzioni di voto. Per il suo capo, Giuseppe Conte, successore del comico Beppe Grillo, l'urgenza è mostrare prima delle elezioni programmate nella primavera 2023, che ha frantumato la coalizione di unità nazionale. Bravo, ci sei riuscito! Ma valeva la pena innescare una bomba che può far esplodere tutta l'Europa?"

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