Midterm, è (quasi) un pareggio

Con questo post si chiude il nostro liveticker sulle elezioni di Midterm negli Stati Uniti. Futuri sviluppi saranno trattati in articoli a parte.

Negli Stati Uniti bisognerà probabilmente attendere fino al 6 dicembre per conoscere l’esito della corsa per il controllo del senato. La sfida in Georgia tra i candidati democratico e repubblicano si deciderà infatti soltanto al ballottaggio e questo mentre prosegue il conteggio per l’attribuzione dei seggi alla Camera dei rappresentanti.

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Wall Street chiude in negativo dopo il voto delle elezioni di Midterm e in attesa dell’inflazione. Il Dow Jones perde l’1,95% a 32’514,27 punti, il NASDAQ cede il 2,48% a 10’353,18 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,08% a 3748,67 punti.

“Sono ottimista poiché continuiamo a crescere e ad un ritmo razionale. Non siamo vicini ad una recessione ora, in termini di crescita, ma penso che possiamo avere quello che molti economisti chiamano un atterraggio morbido”: lo ha detto Joe Biden giovedì notte.

“Non abbiamo dato assegni in bianco all’Ucraina”. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca riferendosi a un’accusa del leader dei repubblicani Kevin McCarthy. “Kiev ci aveva chiesto sistemi di difesa aerea che non abbiamo dato poiché non vogliamo che scoppi la Terza guerra mondiale”, ha sottolineato il capo di Stato USA.

“Abbiamo perso meno seggi alla Camera di qualsiasi presidente democratico nella sua prima elezione di Midterm in almeno quarant’anni. E abbiamo avuto le migliori Midterm per i governatori dal 1986. Il popolo americano ha parlato”: lo ha dichiarato il presidente Joe Biden nella notte di giovedì.

Joe Biden ha parlato al telefono in serata con Kevin McCarthy, leader dei repubblicani alla Camera, di cui dovrebbe diventare Speaker con la vittoria del suo partito alla Camera. Lo rende noto la Casa Bianca. È una mano tesa verso quella collaborazione bipartisan che il presidente ha detto di voler perseguire dopo le elezioni di Midterm.

“Voglio ringraziare i giovani di questa nazione che hanno votato con numeri storici, proprio come hanno fatto due anni fa. Hanno votato per continuare ad affrontare la crisi climatica, la violenza delle armi da fuoco, i loro diritti e le loro libertà personali, e la riduzione del debito studentesco” per l’università: lo ha detto mercoledì sera il presidente americano Joe Biden, il cui partito è stato salvato dall’onda rossa repubblicana dalla forte affluenza alle urne della ‘Generazione Z’, gli elettori tra i 18 e i 29 anni.

“Sono ottimista perché continuiamo a crescere e ad un ritmo razionale. Non siamo vicini a una recessione ora, in termini di crescita, ma penso che possiamo avere quello che molti economisti chiamano un atterraggio morbido”: lo ha detto il presidente USA Joe Biden in una conferenza stampa alla Casa Bianca. Il presidente si è inoltre detto fiducioso che la sua amministrazione possa ridurre l’inflazione, ma ha rilevato che non ci sono garanzie.

“Sarà divertente vedere che si attaccano a vicenda”. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden rispondendo alla domanda se consideri un rivale più pericoloso Donald Trump o Ron DeSantis alle elezioni presidenziali del 2024.

I democratici hanno superato le aspettative durante le elezioni di midterm nel Wisconsin, lasciando i repubblicani scioccati per la vittoria più risicata del previsto del senatore Ron Johnson, in carica da due anni, e per l’ulteriore erosione del sostegno nei sobborghi di Milwaukee, tradizionalmente conservatori. La vittoria più importante per i democratici è stata quella del governatore Tony Evers, che ha battuto la sfida del repubblicano Tim Michels per vincere un altro mandato, triplicando il margine della sua prima vittoria quattro anni fa in una gara che i sondaggi avevano indicato per mesi come quasi alla pari.

“Se Donald Trump si ricandida farò in modo che non vinca di nuovo”. Lo ha detto il presidente USA Joe Biden commentando i risultati delle elezioni di Midterm alla Casa Bianca.

“Abbiamo vinto le elezioni martedì ed è stato un buon giorno per la democrazia e per l’America”. Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca dopo le Midterm.

Nessuno “tsunami rosso” si è abbattuto sui democratici nelle elezioni di Midterm. L’analisi dell’inviato RSI Massimiliano Herber

L’uscente repubblicano Ron Johnson ha vinto, secondo CNN e NBC, la tiratissima sfida per una poltrona al Senato in rappresentanza del Wisconsin, sconfiggendo la sfidante democratica Mandela Barnes. Si tratta della 49ma poltrona per il Grand Old Party, mentre 48 sono già certamente in mano democratica e tre rimangono contese, in Nevada, Arizona e Georgia. In quest’ultimo Stato, dove è richiesta una maggioranza del 50% che nessuno pare in grado di raggiungere, sembra ormai inevitabile un ballottaggio in dicembre fra il pastore Raphael Warnock, attualmente in carica, e l’ex star del football americano Herschel Walker, sostenuto da Donald Trump. Non si sa quindi ancora se i democratici, che hanno conquistato un seggio in Pennsylvania con John Fetterman, sono riusciti perlomeno a difendere la situazione di parità 50 a 50 che caratterizzava gli ultimi due anni e che permetteva loro di far pendere la bilancia dalla loro parte grazie al voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris.

Per quanto riguarda la Camera, lo spoglio prosegue e sono state annunciate proiezioni per altre sfide. Nel conteggio della CNN alle 21..30, i democratici hanno ora 187 poltrone assicurate e i repubblicani 204. La NBC calcola che arriveranno a 220 riconquistando così la maggioranza, ma non con il margine che ci si attendeva alla vigilia del voto.

I Democratici svizzeri sono molto soddisfatti dei risultati provvisori delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. Non c’è stata l’”onda rossa” repubblicana tanto sperata dal Grand Old Party (GOP).

“Il Partito Democratico ha fatto meglio delle previsioni e dei sondaggi in tutto il Paese”, ha dichiarato mercoledì a Keystone-ATS Peter Butterfield, co-presidente dei Democratici all’estero nella Svizzera francese. Butterfield suppone che “i giovani e le donne si siano mobilitati bene”. La decisione della Corte Suprema di quest’estate di revocare il diritto federale all’aborto “ha ispirato le persone ad andare a votare per i Democratici”, dice.

Se il Partito Democratico manterrà il Senato, sarà “una vittoria per noi”, afferma il rappresentante dei Democratici all’estero in Svizzera. Sarà difficile per i repubblicani conquistare due dei quattro seggi rimanenti, in Arizona, Nevada, Georgia e Wisconsin.

L’esito del voto, almeno per quanto già conosciuto, ha smentito in parte le previsioni della vigilia, che davano i repubblicani in forte avanzata. Sono usciti battuti, in particolare, diversi candidati sostenuti dall’ex presidente Donald Trump, mentre quello che si profila come un suo grande rivale interno, il governatore della Florida Ron DeSantis, è stato trionfalmente rieletto. La lettura del voto nella diretta al Radiogiornale del corrispondente da Washington.

Un’immagine, proprio da uno degli Stati in bilico, ci restituisce in modo chiaro la tensione che ha avvolto e sta ancora avvolgendo il voto di Midterm: in Arizona, l’ex presidente Donald Trump ha già ventilato brogli. Alcune macchine per lo spoglio hanno riscontrato dei problemi tecnici - riconosciuti e risolti in poche ore. Ma la candidata governatrice repubblicana Kari Lake ha annunciato che potrebbe non riconoscere il risultato elettorale. Quale sia l’aria che si respira in questa parte degli Stati Uniti lo spiega Bettina Müller nel servizio andato in onda al Radiogiornale

Le relazioni fra Russia e Stati Uniti resteranno cattive dopo le elezioni di Midterm”: lo ha fatto sapere il Cremlino, reagendo ai primi risultati usciti dalle urne. Stando al portavoce Dmitri Peskov, non bisogna sopravvalutarne l’importanza per l’avvenire dei rapporti bilaterali. L’amministrazione Biden ha fortemente sostenuto l’Ucraina e sanzionato Mosca dall’invasione del 24 febbraio, ma prima del voto si ipotizzava che una vittoria repubblicana potesse spingere Washington a guardare maggiormente ai problemi interni, economici in particolare, e a stringere un po’ i cordoni della borsa nei confronti di Kiev, con possibili effetti sul seguito del conflitto.

Con i due schieramenti, repubblicano e democratico, in parità con 48 seggi assicurati a testa, il controllo del Senato dipende ormai da quattro duelli combattuti in Arizona, Nevada, Wisconsin e Georgia. Se nei primi tre casi per i risultati definitivi si potrebbe dover attendere piuttosto a lungo, anche dei giorni, in quest’ultima si prospetta come detto un ballottaggio perché vi è richiesta una maggioranza del 50% più uno dei voti, che nessuno dei due candidati sembra in grado di raggiungere.

I sondaggi preelettorali davano per certa la conquista della Camera da parte dei repubblicani e per probabile anche quella del Senato. I risultati parziali e provvisori sintetizzati dalle infografiche confermano il cambio di maggioranza alla Camera, mentre la situazione al Senato appare molto incerta.

Si profila un ballottaggio a dicembre per assegnare la vittoria nella corsa per il Senato nello Stato della Georgia. Lo afferma un responsabile elettorale, Gabriel Sterling, che in un tweet sottolinea: “Mentre continua il lavoro dettagliato di conteggio dei voti riteniamo che si possa dire che ci sarà un ballottaggio per il Senato”. La Georgia è uno Stato chiave, a questo punto decisivo per il controllo della Camera alta, e la corsa serratissima è fra tra il reverendo dem Rafael Warnock e l’ex campione di football Herschel Walker, entrambi sotto il 50% necessario per essere eletti al primo turno.

La Florida si distingue per il trionfo di Ron DeSantis, il repubblicano rieletto governatore, ma anche perché manderà a Washington un esponente della cosiddetta Generazione Z degli adolescenti e giovani adulti. Il 25enne democratico Maxwell Frost, un afroamericano cresciuto da una madre adottiva di origine cubana, siederà alla Camera dei rappresentanti dove l’età media prima di questo scrutinio era di 57 anni.

I Democratici hanno conquistato un seggio potenzialmente decisivo per il controllo del Senato mercoledì mattina, con la vittoria di John Fetterman in Pennsylvania su un candidato trumpista, secondo le reti statunitensi Fox News e NBC. Fetterman, un colosso calvo indebolito da un ictus a maggio, ha affrontato il chirurgo superstar Mehmet Oz in uno dei più seguiti duelli elettorali delle Midterm.

Il seggio, precedentemente detenuto da un repubblicano, potrebbe essere decisivo per il controllo della Camera alta e quindi per il resto del mandato di Joe Biden.

Inoltre, nella corsa per eleggere il Governatore dello Stato, il repubblicano cristiano di estrema destra Doug Mastriano – pure lui molto vicino a Trump e finito a diverse riprese nella bufera per le sue posizioni – è stato ampiamente sconfitto dal democratico centrista Josh Shapiro. Il seggio era già in mani democratiche.

Il Maryland legalizza la marijuana a uso ricreativo, divenendo il ventesimo Stato americano a farlo. Ai seggi gli elettori hanno approvato la legalizzazione, segnalando un possibile cambio di passo in una della aree più conservatrici del Paese. In Michigan, secondo le proiezioni di NBC e ABC, gli elettori hanno invece approvato la ‘Proposal 3’ con la quale la costituzione dello Stato è modificata per “garantire a tutti il diritto fondamentale alla libertà di riproduzione”, che include il diritto all’aborto.

La repubblicana Katie Britt è diventata la prima donna ad essere eletta al Senato in Alabama, un traguardo storico per lo Stato del sud. Lo riporta l’Associated Press. Britt prende il posto del repubblicano Richard Shelby di cui era assistente. In New Hapmshire invece, il democratico James Roesener è diventato il primo uomo transgender a essere eletto alla Camera. Lo riporta il Washington Post. In passato erano state elette delle donne transgender e al momento ci sono otto deputati transgender in tutti gli Stati Uniti.

La presidente della Camera Usa Nancy Pelosi è stata rieletta in California. Lo riporta la Cnn. Sul futuro dell’82enne democratica sono circolate diverse voci negli ultimi giorni. Se i democratici dovessero tenere il controllo della Camera potrebbe restare Speaker, ma è più probabile che Pelosi decida di prendere strade diverse, tra le quali il ritiro dalla politica attiva e forse la carriera diplomatica nel ruolo di ambasciatrice Usa a Roma.

La democratica Gretchen Whitmer ha vinto in Michigan ed è stata rieletta governatrice. Secondo le proiezioni di Fox, Gretchen ha battuto la repubblicana Tudor Dixon.

Sorpasso e controsorpasso: quella in Pennsylvania per il Senato è la sfida più incerta e tra le più cruciali delle elezioni di Midterm. Si scontrano il vicegovernatore dem Fetterman e il chirurgo Mehmet Oz, candidato di Donald Trump. Con il 71% delle schede scrutinate, Fetterman è avanti col 49,9%, contro il 48,3% del suo rivale, dopo che i due si sono avvicendati alla testa del duello. Li separano solo alcune decine di migliaia di voti.

Il democratico Gavin Newsom è confermato governatore della California, come era ampiamente previsto. E’ quanto emerge dalle proiezioni dei media americani. Newson è uno dei papabili aspiranti liberal alla Casa Bianca per il 2024.

Breve discorso a sorpresa di Donald Trump che è comparso nella sala del suo resort a Mar-a-Lago, in Florida, dove si sta svolgendo un party elettorale. L’ex presidente si è congratulato con i suoi candidati che hanno vinto, ma non ha citato Ron DeSantis, appena rieletto governatore con una valanga di voti. - “Marco Rubio è stato fantastico, Katie Britt grandissima e anche Herschel” Walker è in vantaggio, ha detto Trump senza nominare il suo più grande rivale repubblicano in vista della probabile corsa alla Casa Bianca. Il tycoon ha poi colto l’occasione per attaccare i media presenti in sala con l’appellativo di “fake news media”.

“È un grande onore avervi qui, non siete le persone più gentili del mondo, ma avete successo, e volete il meglio per il Paese, ecco perché siete qui”, ha ironizzato.

In Florida confermatissimo Ron DeSantis mentre restano vari Stati dove la sfida rimane combattuta. Già sicuri i governatori di Georgia, Texas (repubblicani), New York e Massachussets (dem)

Nessuna sorpresa in Florida, dove il governatore uscente Ron DeSantis è stato rieletto trionfalmente. Astro nascente del campo conservatore, possibile contendente alla Casa Bianca nel 2024, si è congratulato in un discorso offensivo per aver fatto di questo Stato del sud, a lungo considerato inclinato a volte a sinistra, a volte a destra, una “terra promessa” per il repubblicani.

I Democratici hanno segnato traguardi importanti in questo voto. Hanno infatti strappato due governatorati ai repubblicani, nel Maryland e nel Massachusetts, dove Maura Healey sarà la prima donna omosessuale a capo di uno Stato americano. Joe Biden l’ha chiamata immediatamente per congratularsi con lei.

In Maryland, il banchiere 44enne Wes Moore sarà il primo governatore afroamericano nella storia dello Stato.

Martedì i repubblicani hanno rivendicato la prima vittoria in uno dei seggi più contestati al Congresso degli Stati Uniti, ma i democratici volevano comunque limitare i danni in una notte che potesse decidere il futuro politico di Joe Biden e del suo rivale Donald Trump. Facendo una dura campagna contro l’inflazione, J.D Vance, uno dei protetti dell’ex presidente repubblicano, ha ottenuto l’ambita carica di senatore in Ohio, una delle roccaforti industriali e agricole d’America.

Profondamente scoraggiati dallo stato dell’America e del suo futuro, con l’inflazione e i timori sulle fragilità della democrazia che hanno influenzato pesantemente il loro voto alla elezioni di midterm. E’ la fotografia degli statunitensi al voto scattata da un sondaggio della University of Chicago per l’Associated Press, secondo il quale per otto elettori su 10 l’economia è in un cattivo stato con il caro-vita che alimenta i timori di recessione. La metà degli elettori ha detto che l’inflazione ha inciso sul proprio voto.

Donald Trump solleva i primi sospetti sul voto di Midterm, dopo una serie di problemi tecnici verificatisi in due Stati in bilico, Arizona e in Michigan. “Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?”, ha chiesto sul suo social Truth, puntando il dito contro le disfunzioni nella contea di Maricopa (che comprende Phoenix) e a Detroit.

La Florida ha avvertito il dipartimento di Giustizia USA che non consentirà l’accesso ai seggi agli osservatori federali. In una lettera di ieri ma resa nota soltanto oggi dai media, Brad McVay, consigliere capo del dipartimento di Stato locale ha sottolineato che l’ingresso dei funzionari non è ammesso dalla legge statale e, inoltre, “sarebbe controproducente e potrebbe minare la fiducia nelle elezioni”. Il dipartimento di Giustizia ha deciso di inviare i suoi osservatori in 24 Stati, tra i quali tre contee dello Stato governato da Ron Desantis. Non si tratta di una novità ma di una pratica che risale a decenni fa.

“Martedì prossimo farò un grande annuncio a Mar-a-Lago, il 15 novembre sarà un giorno eccitante, spero che ci siate”: votando in un seggio in Florida per le elezioni di Midterm, Donald Trump ha risposto così ai reporter che gli chiedevano se si ricandida alla Casa Bianca, ripetendo quanto detto lunedì sera in un comizio in Ohio. Il tycoon ha aggiunto che se i repubblicani vinceranno, lotteranno contro il crimine e per tenere basse le tasse.

I repubblicani potrebbero conquistare sia la Camera, quasi scontata, che il Senato nelle elezioni di Midterm di oggi. Stando agli ultimi sondaggi di RealClear Politics, infatti, alla Camera Alta del Congresso americano il Grand Old Party si avvia ad ottenere 48 seggi, contro i 44 dei democratici. Gli altri sono quelli incerti. Delle 35 poltrone rimesse in gioco, 21 erano occupate da repubblicani.

Quanto alla Camera dei rappresentanti, dove si rinnovano tutti i 435 deputati, i repubblicani sono dati in vantaggio con 216 seggi quasi certi, a solo due dalla maggioranza, contro i 194 dei democratici.

Quanto alla sfida dei governatori, secondo il sito di sondaggi al momento il partito repubblicano ne potrebbe ottenere 24 contro i 15 dei dem.

Anche in Ucraina si guarda al voto di Midterm: il presidente Volodymyr Zelensky ha esortato gli statunitensi a mantenere “un’unità incrollabile” nel loro sostegno a Kiev. Anche per il suo Paese la posta in gioco non è da poco: una maggioranza repubblicana potrebbe portare a una frenata negli aiuti all’Ucraina, forse non tanto quelli militari, per l’influenza della lobby delle armi, quanto di quelli che - insieme ai contributi europei - permettono alla macchina statale di continuare a funzionare anche durante il conflitto

Quale è la posta in gioco e cosa ci dicono gli ultimi sondaggi? Quali sono i temi che hanno contraddistinto questa campagna verso le Midterm? Cosa significherebbe per Joe Biden la perdita della maggioranza al Congresso? Le risposte del corrispondente da Washington Andrea Vosti nel Radiognrlae delle 12.30

Negli Stati Uniti si è iniziato a votare a mezzogiorno ora svizzera, le 6 sulla costa orientale, quando hanno aperto i battenti i primi seggi.

I primi risultati sono attesi all’una di notte elvetica, mentre per quelli definitivi, specie dove l’esito sarà tirato, potrebbero volerci dei giorni.

Le elezioni di metà mandato, le cosiddette “Midterm” che vanno in scena l’8 novembre negli Stati Uniti, rappresentano una “resa fisiologica a due anni dalle elezioni”. Per il presidente Biden “è un contrappasso anche storico. Ma la ragione dello scontento americano dell’impopolarità di Joe Biden oggi ha soprattutto un nome: l’economia. Anzi, l’inflazione. È una percentuale oltre all’8%, il massimo storico degli ultimi 40 anni”. Così il corrispondente RSI Massimiliano Herber che spiega: “Gli americani non sentono di stare meglio”. È una percentuale oltre all’8%, il massimo storico degli ultimi 40 anni”. Così il corrispondente RSI Massimiliano Herber che spiega: “Gli americani non sentono di stare meglio”.

Qui l’intervento iniziale nel dibattito sulle Midterm a 60 Minuti.