Nella guerra che da settimane sta interessando Aleppo, il numero dei morti sotto le bombe cresce di ora in ora, con l'intensificarsi degli scontri tra le varie fazioni in battaglia.
Dopo i raid governativi che hanno martoriato la città siriana sabato mattina, causando decine di vittime, 15 civili hanno perso la vita, e una cinquantina di altri sono rimasti feriti, a causa di alcuni colpi di mortaio esplosi nei pressi della moschea Maliakhoni, nel quartiere Bab al-Farazh. Secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa russo a sparare, in questa circostanza, sarebbero stati i miliziani di Liva Fursan al-Haq di aver aperto il fuoco.
Human Rights Watch ha invitato le Nazioni Unite ad intervenire per mettere fine al martirio in atto e far rispettare la risoluzione 2254, approvata dal Consiglio di Sicurezza lo scorso 18 dicembre, che impone l'immediata cessazione di attacchi contro i civili e le strutture civili e mediche.
ATS/Reuters/bin