I ministri e i sottosegretari del Governo di David Cameron dovranno appoggiare gli accordi fra Regno Unito e Unione Europea ed evitare di battersi e di fare una campagna per l'uscita del paese dal recinto comunitario, la cosiddetta "Brexit". Altrimenti, ha fatto sapere lunedì lo stesso primo ministro conservatore, dovranno dimettersi.
L’intimazione del premier è giunta mentre lui si trova al G7 in Germania, dove ha ribadito "la neutralità dell’Esecutivo" nell’ottica del referendum che dovrà tenersi entro il 2017, o forse già nel 2016, "ma chiunque voglia stare in Governo deve tenere in mente che stiamo rinegoziando per avere un referendum".
Ricordando ai ministri e ai sottosegretari "che hanno firmato il manifesto del partito conservatore", Cameron ha pure detto di avere un’idea chiara, ossia "rinegoziare ed arrivare a un'intesa negli interessi della nazione". La sua presa di posizione arriva dopo la notizia del patto tra 50 parlamentari euroscettici, pronti a lottare per la "Brexit" se Cameron non dovesse siglare un accordo con Bruxelles ritenuto "soddisfacente".
AGI/AFP/EnCa