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Un'auto intelligente per gli anziani

In Australia introdotta una flotta di veicoli semiautonomi per aiutare la terza età di Canberra a restare mobile e integrata

  • 29 settembre 2019, 10:11
  • 4 settembre 2023, 20:05

Camberra, auto senza guidatore per i più anziani

Telegiornale 28.09.2019, 20:00

Di: Diem/TG

Il benessere degli anziani, lo si dice sovente, passa anche dalla possibilità di continuare a muoversi indipendentemente per svolgere le attività quotidiane e mantenere le relazioni sociali. Spesso però l'avanzare dell'età implica una riduzione delle capacità psico-fisiche che, tra le altre cose, può portare anche alla perdita della patente di guida. Un problema che in molti paesi viene affrontato, per esempio, innalzando l'età per la prima visita medica di idoneità al volante (in Svizzera di recente è passata da 70 a 75 anni). A Canberra, in Australia, hanno invece deciso di procedere altrimenti, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie. Il Governo del distretto capitale ha infatti deciso di finanziare il progetto "CANdrive", condotto dall'università cittadina e da un azienda locale, che prevede l'impiego di una flotta di auto semi autonome per aiutare i residenti più anziani a restare mobili.

"Sappiamo che quando i più anziani smettono di guidare questo incide sulle condizioni di vita. Non possono avere relazioni sociali come prima, non possono andare nei negozi, dalla famiglia o in chiesa, ad esempio" sottolinea il professor Stephen Isbel dell'Università di Canberra per il quale ad essere importante, in primo luogo, è l'inclusione degli anziani. Le autorità sono invece altrettanto interessate al potenziale della tecnologia per aiutare a aumentare la sicurezza sulle strade e salvare vite. Il ministro locale per le tecnologie avanzate Mick Gentleman nutre grandi speranze. "È positivo, per Canberra nel suo insieme, questo significherà una città molto più sicura - sottolinea -. Significherà che il traffico giornaliero sarà molto più sicuro. Oggi abbiamo tra i 20 e 30 incidenti al giorno e di solito a causa della distrazione del guidatore".

I partecipanti allo studio sono entusiasti dell'esperienza. "Non volevo più essere condotta dalla mia famiglia, avrei voluto continuare a guidare da sola. Così da non fare affidamento su altre persone", testimonia Marie Keir che ritiene la possibilità di far parte del progetto un'opportunità per il suo futuro.

La sperimentazione attuale, dopo una prima fase di test della tecnologia SeeingMachines su 30 automobili, coinvolge 73 volontari ultrasettantenni che si sono visti mettere a disposizione un veicolo elettrico di ultima generazione dotato di funzione autopilota. Un sistema, vicino alla guida autonoma, che permette al conducente di staccare le mani dal volante, ma che lo obbliga a restare vigile per tenere sotto controllo la situazione della viabilità. Lo stato di attenzione è costantemente verificato da una serie di sistemi di rilevamento e telecamere che, in caso di segnali di distrazione o affaticamento, avvertono l'automobilista con vibrazioni, spie e segnali acustici.

Per ora non ci sono stati problemi. Ma prima che la soluzione possa essere per tutti se ci sono ancora un po' di ostacoli da superare.

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