È di circa 500 morti e oltre 800 feriti un bilancio ancora provvisorio dei duri scontri tra varie fazioni militari a Juba, nel Sud Sudan. Le violenze hanno costretto oltre 15'000 persone a rifugiarsi nelle basi dell’ONU della capitale per cercare di salvarsi da quello che si è rivelato un autentico bagno di sangue.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, aveva lanciato l’allarme nel pomeriggio di martedì, affermando di essere assai preoccupato per quanto stava accadendo nel paese e i dati resi noti durante la notte di mercoledì da un funzionario dell’organizzazione al Consiglio di sicurezza hanno confermato che tale timore era ampiamente fondato.
Alla base dei disordini vi sarebbe un tentativo di colpo di Stato sventato dal presidente Salva Kiir, secondo il quale il fallito golpe sarebbe da attribuire all’ex vicepresidente Riek Machar, costretto alle dimissioni nello scorso luglio.
ATS/EnCa
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La corrispondenza di Matteo Fraschini
RSI Info 18.12.2013, 13:10