La General Electric ha annunciato lunedì che non intende più sopprimere 450 posti di lavoro in Svizzera, come annunciato in estate, ma "solo" 200. Un risultato raggiunto grazie alle consultazioni con le parti sociali.
Fluttuazioni naturali, accordi con terzi e prepensionamenti permetteranno di limitare i danni, stando a quanto indicato dal gruppo statunitense, le cui sedi argoviesi, a Baden e Birr, resteranno comunque operative.
Per il personale che dovrà trovare un nuovo impiego, l'azienda ha creato un servizio di consulenza. In occasione d'una precedente ristrutturazione, il sistema aveva permesso di trovare alternative al 90% degli interessati.
Unia e Syna restano comunque molto critici. Alla società i sindacati rimproverano di continuare, imperterrita, ad imporre la sua ristrutturazione, fatto salvo qualche ritocco, ma il dito viene puntato anche contro il Consiglio federale, colpevole d'aver adottato la politica della non ingerenza.