Bellinzona dice "sì" al nuovo IRB

I cittadini di Bellinzona hanno accolto a larghissima maggioranza (88,9% i "sì", 11,1% i "no") le modifiche al piano regolatore atte a ospitare, nella zona dell’ex campo militare, la nuova sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) e il connesso polo scientifico, comprendente pure l'Istituto oncologico della Svizzera italiana e il neurocentro.

I cambiamenti, sostenuti da Esecutivo e Legislativo, erano stati contestati da un referendum lanciato dal movimento “Bellinzona Vivibile”, che riteneva il progetto “megalomane”, lesivo degli spazi verdi in città e suscettibile di ricorsi potenzialmente pericolosi per la stessa permanenza dell'IRB nella capitale ticinese.

La votazione di questa settimana era stata preceduta da diverse polemiche: gli oppositori al disegno, in particolare, avevano denunciato manipolazioni al materiale di voto inviato alla popolazione. La partecipazione è stata del 48,1%.

" Quasi un plebiscito"

Una vittoria che è "quasi un plebiscito" e che era "imprevedibile alla vigilia": con queste parole Brenno Martignoni ha commentato l'esito della votazione sul nuovo IRB. È un chiaro segno che la volontà della popolazione è chiaramente improntata allo sviluppo della città, ha aggiunto il sindaco di Bellinzona, considerando il risultato positivo, più in generale, per l'evoluzione del Ticino universitario.

"Ora le promesse vengano mantenute"

Alla luce del risultato, "Bellinzona Vivibile" ha chiesto che ora vengano mantenute le promesse, ovvero che si preveda tutto lo spazio verde segnalato nel materiale di voto, che secondo il movimento è più di quello davvero previsto. Sottolineando la buona partecipazione, i referendari hanno inoltre difeso la scelta di portare davanti al popolo le modifiche, che si volevano "liquidare in sordina". Al Municipio viene chiesto poi di esprimersi al più presto sulla ricevibilità dell'iniziativa popolare "Parco Grande".