Dislessia
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Dislessia da Nobel

Dalle difficoltà scolastiche a Stoccolma: il percorso del Premio Nobel per la chimica, il vodese Jacques Dubochet

  • 06.10.2017
  • 39 min
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Premiato per le sue ricerche che hanno permesso l’osservazione al microscopio di molecole in altissima definizione, il professore Dubochet, ormai in pensione dal 2007, ha rivelato di essere dislessico. Non l’ha mai nascosto, sin dal suo curriculum vitae, dove sotto l’anno 1955 si autodefinisce “primo dislessico ufficiale del canton Vaud”.

Il neo vincitore del premio Nobel per la chimica, nella cerchia di persone famose, è in buona compagnia: fra i dislessici si contano cantanti, scrittori, politici, scienziati, attori, atleti, da Agatha Christie a Harry Belafonte, da Mohammed Alì a Tom Cruise, da John Fitzgerald Kennedy a Albert Einstein. Tutta gente che nel suo ambito ha percorso un lungo cammino nonostante la dislessia, ovvero un disturbo specifico dell’apprendimento che si manifesta nella difficoltà di lettura. Quanto essa, oggi sempre più spesso diagnosticata, appesantisce il percorso di un ragazzo? E quale la situazione nella Svizzera italiana? Ne parliamo a Modem in compagnia di:

  • Verena Cavadini, responsabile della logopedia presso l’Ufficio della pedagogia speciale del Canton Ticino;

  • Emanuela Di Campli-Marzari, presidente dell’Associazione Logopedisti della Svizzera italiana;

  • Dunja Torroni, madre di un bambino dislessico e docente alle Scuole medie.

Replica su Rete Due alle 19.30

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