Sabato la Germania ha spento le sue ultime tre centrali nucleari non senza polemiche e affidandosi, in cambio, all’imbarazzante carbone. Domenica la Finlandia ha attivato il suo nuovo grande impianto nucleare, che però porta con sé un non meno imbarazzante superamento dei costi e dei tempi di realizzazione. Due paesi, due logiche agli antipodi, riuniti in una casuale concomitanza, ci inducono a riparlare di energia, di transizione energetica, e a riporre una domanda certo non nuova: c’è in Europa un ruolo da assegnare all’energia nucleare nel cammino che dovrà condurre verso un azzeramento delle emissioni di gas serra? E che cosa insegnano, in riferimento a questo interrogativo, le esperienze di questi due paesi? Ne discuteremo con:
Alessandro Lanza, economista, direttore esecutivo della Fondazione Eni Enrico Mattei
Marco E. Ricotti, ingegnere nucleare, professore al Politecnico di Milano
Alessandra Motz, economista, ricercatrice presso l’Istituto di ricerche economiche dell’Università della Svizzera italiana
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