Nel 2022 il numero di esecuzioni capitali nel mondo ha raggiunto la cifra più alta degli ultimi cinque anni. Il ricorso al boia è stato particolarmente elevato in Medio Oriente e Nord Africa. A dirlo è Amnesty International nel proprio Rapporto annuale sulla pena di morte.
L’occasione per Modem, di fare il punto della situazione sulle pene di morte nel mondo. Parliamo di “pene di morte” al plurale, perché gli Stati che prevedono ancora esecuzioni capitali sono molto diversi fra loro: si va dalle dittature alle democrazie. Anche l’uso che viene fatto, così come la frequenza dell’applicazione della pensa di morte, variano.
E poi c’è la Svizzera, che nelle linee guida sui diritti umani inserisce l’abolizione generalizzata della pena di morte tra i suoi principali obiettivi, ma che intrattiene rapporti diplomatici e commerciali con i Paesi che ancora la prevedono
Di questo e altro parleremo con:
Sarah Rusconi, portavoce Amnesty International Svizzera
Bernardino Regazzoni, ex ambasciatore svizzero in vari Paesi tra i quali la Cina
Paolo Passaglia, ordinario di Diritto comparato presso l’Università di Pisa esperto di pena di morte e della sua abolizione
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