Alzatevi e applaudite gli invincibili. Che annata, signori! Nella storia del nostro calcio, ce ne sono ben poche - almeno in termini statistici - che possono competere con quella conclusasi gloriosamente oramai più di un mese fa, sull’erba bagnata di Pristina. Tre pareggi, sette vittorie. Ventisei gol fatti, solo sei subiti. E, soprattutto, uno zero alla voce “sconfitte” che, in tema di bilanci annuali, vanta rarissimi precedenti: due, per la precisione, cioè nel 1939 e nel 1945. Quando l’importanza e la frequenza degli impegni, onestamente, erano tutt’altra cosa. Non che questo 2025 sia stato particolarmente dispendioso, attenzione. Così ha voluto il calendario: dopo quattro amichevoli di rodaggio, è soltanto a settembre che si è iniziato a far sul serio. Per andare però dritti al punto, con una ferocia inaudita. Chi si aspettava che fosse così semplice, considerando quanto (non) fatto in Nations League nelle ultime uscite ufficiali del 2024? Noi, a dirla tutta, no.
Prove d’America
Ancora a caccia del primo acuto post Euro, Yakin sfrutta la finestra di marzo per esaminare dal vivo nuovi profili, non necessariamente di primo pelo: contro Irlanda del Nord e Lussemburgo, allora, spazio a ben cinque esordienti. Nel complesso, tuttavia, non va proprio benissimo, tra esperimenti malriusciti (Blondel e Gartenmann), infortuni gravissimi (quanta sfortuna per Sanches, talento cristallino in rampa di lancio) e repentini “voltafaccia” (il caso Hajdari, come quelli relativi a Kospo e Avdullahu, farà parecchio discutere). Ma se l’1-1 di Belfast serve a poco anche sul piano morale, quattro giorni più tardi il mister e il suo nuovo vice - Callà, fresco di nomina al posto di Contini - trovano di che festeggiare. Sì, perché a nove mesi dall’ormai celeberrimo 2-0 sull’Italia urgeva ritrovare al più presto il feeling con la vittoria. Per poi cavalcare l’onda sull’Atlantico, avanti e indietro.

Nazionale, il servizio su Svizzera-Lussemburgo (Info Notte Sport 25.03.2025)
RSI Sport 25.03.2025, 22:52
Siamo in giugno: nuovamente guidata dal suo capitano, la spedizione che attracca per un primo, fruttuoso contatto col Nuovo Mondo è composta da gente abituata a navigare acque mosse. La vera scoperta dell’America? Un umile giovane a cui basta questo viaggio, di fatto, per scalare le gerarchie all’interno della ciurma rossocrociata, come il più intraprendente dei mozzi. Otto gol in due partite, tra cui quello dell’eclettico Manzambi, per l’appunto, confermano che la truppa - ora sì - è in forma smagliante. Pronta, prontissima per la missione dell’anno, insomma. Grazie Messico, grazie Stati Uniti: superate le prove americane, si torna a casa in un mare (oceano forse è eccessivo…) di certezze.
Se il buongiorno si vede dal mattino
Ci vuole poco, vale a dire tre quarti d’ora, per lanciare un segnale inequivocabile alle tre avversarie del Gruppo B: spiace, ma siete finite nel posto sbagliato. Qui non si faranno sconti, a niente e a nessuno. I primi a recepirlo sono i kosovari, che forse - come accaduto due autunni prima, sempre al St. Jakob - si erano illusi di poterci in qualche modo infastidire. Per nulla: 4-0 e avanti il prossimo. La Slovenia dovrebbe essere avvisata, ma evidentemente non lo è. O quantomeno non lo dimostra coi fatti. Perché il copione è il medesimo. Tale e quale, spiccicato: poggiato su un Embolo mai così graffiante (era dai tempi di Frei che non si vedeva qualcuno in grado di timbrare il cartellino per cinque partite di fila), l’attacco va che è una meraviglia. Mentre dietro, dove la coppia Elvedi-Akanji giganteggia, non si passa. Risultato? La scorpacciata può considerarsi conclusa ancor prima della pausa, di nuovo. E a Basilea, da settembre, il noto Kunstmuseum annovera due opere d’arte in più.
Poi tocca a quella che dovrebbe essere la nostra vera antagonista, la Svezia delle (presunte?) stelle Isak e Gyökeres. I due, nella loro Stoccolma, non fanno propriamente un figurone: vero è che senza il tocco magico della Dea Bendata - il clamoroso errore di Bergvall è tuttora oggetto di studio in qualche laboratorio fisico sparso per il mondo - magari le dinamiche sarebbero cambiate. Tant’è: tornato sul dischetto nel momento del bisogno, a più di sette anni dall’ultima volta, Xhaka non perdona. Ecco il tris, pertanto, ed ecco già vicinissimo il traguardo.
Qualificazioni Mondiali, l'1-0 di Xhaka in Svezia-Svizzera (LA2 Sport Live 10.10.2025)
RSI Sport 10.10.2025, 22:12
Per raggiungerlo formalmente bisognerà comunque attendere fino all’ultima giornata, ma lo 0-0 maturato in Slovenia (al termine dell’esibizione meno brillante di tutta la campagna) e il successivo 4-1 rifilato a una Svezia in caduta libera (malgrado il cambio di guida tecnica) sono due ulteriori passi verso la matematica. Essa, come detto, arriverà con l’1-1 del 18 novembre, in una serata di festa collettiva: per il Kosovo, secondo, che può continuare a sognare l’inimmaginabile, quanto per lo squadrone elvetico, sempre più un habitué di questi palcoscenici. Poiché sei Mondiali consecutivi non si vedono tutti i giorni, e soprattutto non in tutti i Paesi. In Europa, per esempio, solamente Spagna, Francia, Inghilterra, Germania e Portogallo possono compiacersi per altrettanta continuità. Ebbene sì, nell’élite delle grandi ci siamo anche noi.
Prima i sedicesimi, poi chissà
Nel periodo in cui i buoni propositi si sprecano, anche la Nazionale sa di aver molto da chiedere al 2026. In primis per bocca dei suoi senatori. La “vecchia guardia” - quella che ha rivestito un ruolo cruciale nelle fortune della storia recente - è ben conscia di non avere vita eterna, sportivamente parlando: per Xhaka, Freuler e Rodriguez sarà l’anno dei 34, per Widmer dei 33, per Akanji dei 31, per Elvedi e Zakaria dei 30. Indi per cui United 2026 - così è stato ribattezzato il prossimo torneo iridato - potrebbe costituire l’ultima vetrina per piazzare un grande exploit di gruppo. Il girone abbordabilissimo con Canada, Qatar e una del quartetto Italia-Irlanda del Nord-Galles-Bosnia deve quindi fungere da incentivo supplementare: i margini per fare strada, tanta strada, ci sono tutti. Chissà se fino ai quarti, il capolinea degli ultimi due Europei, oppure persino oltre. In realtà, a più di 70 anni di distanza, un posto tra le migliori otto al mondo non verrebbe certamente accolto con sdegno, ecco.

Mondiali, il servizio sul sorteggio (TG Notte Sport 05.12.2025)
RSI Sport 05.12.2025, 22:07
Quanto ai probabili convocati, gli uomini su cui punterà Yakin, beh, non sussistono particolari dubbi. Un fatto è inconfutabile: accanto ai soliti noti, poter disporre di un Okafor al 100% sia dal lato fisico sia (soprattutto) dal lato mentale gioverebbe a tutte le parti coinvolte nell’inutile diatriba innescata dallo stesso giocatore, ora costretto a farne le spese. Che questi giorni, quelli in cui tipicamente siamo tutti più buoni, servano allora a risanare gli antichi dissapori, a mettere da parte ruggini nocive. In nome di un obiettivo comune: è chiaro a tutti cosa comporterebbe chiudere un altro anno da imbattuti…
Mondiali, la possibile rosa della Svizzera (LA2 Sport Live 18.11.2025, 20h00)
RSI Sport 19.11.2025, 09:14
Un assaggio della retrospettiva 2025 (La Domenica Sportiva 21.12.2025)
RSI Sport 21.12.2025, 20:39



