Retrospettiva 2025 - FCL

Un finale in crescendo non può nascondere del tutto le delusioni

Il mercato non ha alimentato le ambizioni ed è un errore da non ripetere

  • Un'ora fa
Per lui anche il traguardo delle 200 panchine in bianconero

Per lui anche il traguardo delle 200 panchine in bianconero

  • Freshfocus
Di: Ariele Mombelli 

“Io c’ero e ci sarò”, è lo slogan scelto dalla società per la stagione 2025-26. Il riferimento al passaggio da uno stadio all’altro è chiaro, come pure l’invito al tifoso di continuare ad esserci. Se chi c’era a Cornaredo ci sarà verosimilmente anche alla AIL Arena, l’opera di convincimento di una nuova fetta di pubblico passa però dai risultati sportivi. E quelli di un 2025 concluso comunque in (evidente) crescita sono stati al di sotto delle aspettative, considerato - va ricordato - che grazie alla proprietà americana e alla forza economica di Mansueto il Lugano è ormai entrato in una nuova dimensione. Là, tra le principali forze del calcio svizzero, dove ogni passo falso fa logicamente più rumore e ogni vittoria fa un po’ meno notizia. L’auspicio è che l’imminente mercato possa (questa volta) alimentare le ambizioni di una squadra che - senza Coppe e senza una vera big a fare corsa in testa - potrebbe paradossalmente andare a caccia del bersaglio grosso proprio al termine di un’annata più complicata del previsto, ma resa meno amara dal finale.

Una (forse) può andar bene, due son (decisamente) troppe

Di rumore, le due sconfitte patite in Coppa Svizzera contro due squadre di Promotion League come Bienne e Cham, ne hanno fatto parecchio. Anche perché, sotto la guida di Croci-Torti, i bianconeri si erano guadagnati l’etichetta di squadra pressoché imbattibile, considerate le tre finali raggiunte nei tre anni precedenti. Due partite diverse, ma dallo stesso esito e dai risvolti negativi nelle settimane successive.

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02:20

Coppa Svizzera, il servizio su Bienne-Lugano (Info Notte Sport 26.02.2025)

RSI Sport 26.02.2025, 22:48

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02:50

Coppa Svizzera, il servizio su Cham-Lugano (La Domenica Sportiva 17.08.2025)

RSI Sport 17.08.2025, 17:49

Più accettabile, delle due, quella subita della Tissot Arena per mano del Bienne, arrivata ad uno stadio della competizione perlomeno ragionevole (i quarti) e in un momento estremamente intenso per quanto riguarda il calendario (da lì a breve, ecco gli ottavi di Conference contro lo Celje). Totalmente inaccettabile, per i motivi opposti - erano i trentaduesimi di un obiettivo dichiarato, pur se in un periodo altrettanto intenso - la seconda. Una partita che oltretutto imponeva una reazione dopo l’uscita di scena dalle competizioni europee (ancora dallo Cejle ma nel terzo turno preliminare di Conference) e che i ticinesi erano riusciti a riequilibrare al 90’, prima di farsi di nuovo del male solo 3’ più tardi. Inaccettabile appunto; “ingiustificabile”, invece, la prestazione secondo il Crus.

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02:57

Coppa Svizzera, l'intervista a Mattia Croci-Torti (26.02.2025)

RSI Sport 26.02.2025, 22:41

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04:07

Coppa Svizzera, l’intervista a Mattia Croci-Torti (17.08.2025)

RSI Sport 17.08.2025, 16:52

In Coppa Svizzera la fine sa di Promotion, in Europa... di Celje

Maledetta Promotion League in Coppa Svizzera, maledetto pure il già citato Celje in Conference League. Gli sloveni, allenati in panchina dall’ex Nazionale spagnolo Albert Riera, hanno rappresentato il capolinea dell’avventura in ambito europeo. Non una, bensì due volte. Nel giro di cinque mesi.

Una vera bestia nera - col senno di poi - che i bianconeri sono andati vicinissimi a battere solo alla prima occasione, quella che avrebbe potuto consegnarli alla storia con un posto nei quarti di finale dell’edizione 2024-25. E invece no. Perché dopo il ko per 1-0 in Slovenia, il fallo da espulsione e da rigore di Hajdari (poi trasformato al 95’) ha permesso agli sloveni, sotto 4-3, di protrarre la sfida di Thun fino al supplementare. Lì, il Lugano ha trovato le forze di replicare al pareggio di Nieto con il nuovo vantaggio in 10 contro 11 di Doumbia al 118’. E poi? Un amaro, amarissimo epilogo ai calci di rigore a causa degli errori di Przybylko, Steffen e Cimignani. Niente quarti e niente sfida alla Fiorentina, solo “tanto orgoglio per il percorso”.

Percorso che sarà invece solo “preliminare” (e senza essere motivo d’orgoglio) l’estate seguente. Forte del quarto posto al termine della scorsa Super League, il Lugano è consapevole della necessità di vincere entrambe le doppie sfide per accedere all’Europa League, almeno una - invece - per garantirsi la Conference League. Prima il Cluj: dopo lo stretto pareggio a reti bianche dell’andata, il Lugano nel ritorno gioca (bene), segna anche (il VAR non è due volte d’accordo), viene beffato (al 96’) e la sconfitta per 1-0 è decisiva. E, allora, di nuovo lo Celje: andata senza storia (0-5 a Thun), ritorno irrimediabilmente compromesso ma perlomeno vincente (4-2 in Slovenia). Tanti saluti all’Europa.

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01:53

UECL, il servizio su Lugano-Celje (LA2 Sport Live 07.08.2025, 20h30)

RSI Sport 07.08.2025, 22:57

Una Super League a fasi alterne, ma la media punti...

Congedatosi dal 2024 con il titolo di “campione d’inverno”, il Lugano non ha approcciato male il nuovo anno: 3 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta nelle prime sei, esattamente come Basilea e Young Boys, le rivali sulla carta più accreditate per la corsa al titolo. E poi? E poi le delusioni delle competizioni citate in precedenza hanno lasciato il segno, sia nella testa che nelle gambe di una squadra, quella bianconera, mai parsa così in difficoltà nell’era Croci-Torti. Che ha colpe sì - e in parte non ha avuto problemi ad ammetterle - ma che non è stato sorretto dalla sua stessa società, vale a dire da un mercato invernale (vedi sotto) tutt’altro che adatto ad alimentare le ambizioni. E così il Lugano, nel giro di un mese, si è ritrovato impotente, costretto a dire anticipatamente addio ai sogni di gloria. Troppo poche, infatti, le due vittorie (a fronte di 6 sconfitte e 1 pareggio) raccolte in campionato dal 23 febbraio al 21 aprile. Troppo bassa, in fin dei conti, la media punti del girone di ritorno, Championship Group incluso: 23 in 20 = 1,15 punti a partita. Male, malissimo. Il quarto posto finale e l’accesso al secondo turno preliminare di Europa League non possono consolare, considerate le premesse. “Nel girone di ritorno un calo generale clamoroso”, scrivevamo nel pagellone di fine stagione. “Dopo un’analisi aggressiva, ripartiremo per vincere qualcosa”, dicevano i protagonisti nella conferenza stampa d’analisi della stagione 2024-25.

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02:27

SL, il servizio su Lugano-Basilea (Sport Live La2 10.05.2025)

RSI Sport 10.05.2025, 23:05

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02:24

SL, i pronostici sulla stagione del Lugano (26.07.2025)

RSI Sport 26.07.2025, 10:55

La volontà, al sorgere della nuova stagione, è dunque chiara: voltare immediatamente pagina e guardare avanti con rinnovato ottimismo. La realtà? Niente di tutto questo. Anzi, l’inizio è peggiore, addirittura da incubo. Il neopromosso Thun espugna per 2-1 Cornaredo, mentre l’abbordabile Sion dell’ex U21 Nivokazi domina e vince per 4-0 al Tourbillon. Il Lugano risponde con un successo casalingo per 3-1 sul Basilea, che si rivelerà il classico fuoco di paglia viste le seguenti sconfitte - sommate alle delusioni europee e di Coppa - con Young Boys (3-1) e San Gallo (1-0). Preclusi nel giro di un mese due obiettivi su tre e con una sola vittoria in campionato, tra i corridoi di Cornaredo si fa largo l’ipotesi di un clamoroso allontanamento di Croci-Torti. “Non è mai stato in discussione”, ripetono più volte Martin Blaser e Sebastian Pelzer. E con il senno di poi - e le duecento panchine del Crus - la scelta si rivela pagante. Perché se è vero che il Lugano continuerà a non incantare sul piano del gioco, è altresì vero che la squadra continua a credere nel proprio allenatore: prima ritroverà quella solidità difensiva andata persa e poi pure i gol di coloro che i gol sono chiamati a farli. Tant’è vero che, prendendo in considerazione i risultati ottenuti dalla 6a alla 19a e ultima giornata, i bianconeri guarderebbero tutti dall’alto al basso: Lugano 29, Thun 27, San Gallo 25, Basilea 23, Young Boys 21 reciterebbe la classifica. L’ottimismo per il 2026, dunque, è ampiamente giustificato, ma non può cancellare una media di 1,43 punti a partita (56 in 39, da 4o o 5o posto) dell’anno solare.

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03:54

SL, la sintesi di Lugano-Young Boys (La Domenica Sportiva 21.12.2025)

RSI Sport 21.12.2025, 18:54

Una società quasi inattaccabile, ma non in sede di mercato

Chissà cosa sarebbe potuto essere. Per certi versi inattaccabile al di fuori del terreno da gioco - citiamo la trasparenza e la comunicazione riguardo il processo di crescita di un’azienda che oggi conta quasi 200 (!) dipendenti e che si appresta ad entrare in maniera impeccabile in una nuova era con il nuovo stadio - la società bianconera ha però fatto cilecca dove non doveva farlo: in sede di mercato. Nessuno avrà mai la controprova, ma la sensazione - a gennaio 2025 da prima della classe - è che i bianconeri, rinforzandosi, avrebbero potuto dire la loro per centrare un nuovo traguardo storico. Uno, perlomeno, tra l’accesso ai quarti di Conference League, una nuova finale in Coppa Svizzera o - più difficile ma a quel punto non impossibile - la vittoria della Super League.

E invece, senza considerare il rientro da Chicago di Arigoni, impiegato con il contagocce, nel mercato di riparazione è arrivato il solo Koutsias, giocatore sicuramente dal potenziale ma tutto fuorché affermato. Il Lugano, che nel frattempo aveva (giustamente) confermato Croci-Torti fino al 2027, ha pagato la scelta come, tra l’altro, ha pagato la poca chiarezza riguardo l’addio a Da Silva. E peggio, forse, si è fatto durante il mercato estivo, tergiversando sulla questione Hajdari, poi partente e mai sostituito nel bel mezzo di una difesa che si è ritrovata con i numeri contati. Tardiva, ma sacrosanta, si è rivelata la scelta di puntare su Von Ballmoos per generare concorrenza all’intoccabile Saipi. Difficile, poi, trovare chi abbia fatto bene tra tutti gli altri nuovi volti: in attesa di Kendouci (rimasto però lontano dai campi più del previsto), tra i vari Alioski, Philström, Kelvin, Parsemain e Cassano, forse solo Behrens nel finale ha dimostrato di poter apportare il suo contributo. Ecco, visto che la parola “crescita” è centrale nel progetto, le scelte ora non si possono più sbagliare. Perlomeno, sulla panchina di Cornaredo, ci sarà ancora Croci-Torti. Ed è forse questa la vera fortuna.

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02:39

SL, il servizio sul rinnovo di Mattia Croci-Torti (Info Notte Sport 16.01.2025)

RSI Sport 16.01.2025, 21:33

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03:48

SL, l’intervista a Mattia Croci-Torti (16.01.2025)

RSI Sport 16.01.2025, 13:38

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Un assaggio della retrospettiva 2025 (La Domenica Sportiva 21.12.2025)

RSI Sport 21.12.2025, 20:39

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