Hip hop Politik

New York avrà un sindaco rapper

Il passato di MC ha favorito alle urne Zohran Mamdani. Gli intrecci musica-politica, da Obama a Trump coi Village People, fino a Fedez e Berlusconi

  • Un'ora fa
Zohran Mamdani
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Di: Voi che sapete.../RigA 

I mezzi pubblici gratuiti. E poi gli asili nido gratis pure loro, gli affitti congelati, la merce nei supermercati a prezzi calmierati. A cui aggiungere le tasse ai ricchi, slogan scandito a gran voce nei suoi comizi. In attesa di capire se il neoeletto sindaco di New York Zohran Mamdani ha aperto il Libro dei sogni della sinistra o davvero riuscirà a trasformare il suo programma in realtà, c’è un aspetto di questo rampante personaggio politico che forse è meno noto: il suo passato di rapper.
Con il “nome di battaglia” di Young Cardamom, nel 2016 ha pubblicato un EP, Sidda Mukyaalo, in cui canta in sei lingue, tra cui, oltre all’inglese, troviamo luganda, hindi e swahili. Un bagaglio frutto della sua biografia.

«Almeno dagli anni ’70 in poi quasi tutti i presidenti USA hanno usato la musica per farne un volano politico», fa notare a Voi che sapete il critico musicale Alceste Ayroldi, che cita le amicizie di Jimmy Carter con diverse star della musica statunitense: «È stato Carter a lanciare la serie di concerti Live at the White House, che è diventata uno spettacolo televisivo». Questi eventi si tenevano sul prato della Casa Bianca, con una varietà di generi che andava dal country al free jazz di Ornette Coleman. Ayroldi ricorda poi come Barack Obama abbia goduto del sostegno attivo di un rapper, Will.i.am dei Black Eyed Peas, nelle sue campagne elettorali.

Ci provò Ronald Reagan, quando in corsa per la rielezione indicò Born in the USA di Bruce Springsteen come esempio di patriottismo. Il Boss, vicino ai progressisti, prese le distanze, affermando che la sua era una canzone di critica sociale, un brano di denuncia delle difficoltà dei reduci dalla guerra del Vietnam.
Meglio, nel campo repubblicano, è andata a Donald Trump, tornato alla presidenza ballando sulle note disco di YMCA, inno gay dei Village People tramutatosi in hit del mondo conservatore. La band si è pure esibita col tycoon alla vigilia del suo insediamento, sollevando critiche da parte di ex membri.

Anche in Europa la politica si è intrecciata volentieri con la musica. In Gran Bretagna sono stati in particolare i Laburisti ad avvalersi della collaborazione delle popstar, mentre in Italia, in tempi recenti, sono risuonate la canzone ufficiale dei 5Stelle firmata da Fedez e l’ode a Silvio Berlusconi.

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Il discorso d’insediamento di Zohran Mamdani

Kappa e Spalla 10.11.2025, 17:35

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  • Enrico Bianda

Il rap ha dato una spinta nelle urne a Mamdani, il cui flow (stile e tecnica al microfono) «sicuramente lo ha aiutato nella comunicazione. Il suo elettore-tipo è trentenne, massimo quarantenne», osserva il violoncellista, compositore e consulente musicale Giuseppe Tortora. Un curriculum da rapper che, secondo Tortora, lo ha aiutato a raccogliere il consenso delle comunità che compongono la Grande Mela: «Facendo hip hop, un genere nato proprio a New York, lo hanno riconosciuto come uno di loro, e ciò lo ha reso un candidato percepito come autentico, moderno, vicino alla cultura giovanile della città». Riscontri che difficilmente avrebbe potuto ottenere altrove negli States, considerando le specificità della metropoli newyorkese, la sua multietnicità.

Pur essendo perplesso sulle qualità artistiche di Mamdani, e mettendo in conto qualche delusione dalle sue politiche, Ayroldi si mostra ottimista: il prossimo sindaco di New York è giovane, motivato e ha «una mentalità artistica che può essere idonea a costruire quello che è riuscito a costruire musicalmente. Anche qualcosa di meglio». Parola di critico.

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Musica e politica

Voi che sapete... 21.11.2025, 16:00

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  • Lalitha Del Parente e Giovanni Conti

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