Animazione professionale, tensione immensa, relax universale, “next level disco punk” multilingue e senza confini.
Sono alcune frasi che trovate sulla pagina ufficiale di Dirty Slips, frizzante combo artistico zurighese protagonista di alcune tra le serate più infuocate della nightlife sulla Limmat; serate che non sono dei concerti ma degli show durante i quali Francesca Tappa, Michael Sauter, Ramin Mosayebi e Micha Robert indossano costumi audaci e sexy. Anima, l’ultimo album di Dirty Slips è uscito il 31 ottobre 2025 sotto la loro etichetta, La Discothèque Irrationelle.

Dirty Slips sono sinonimo di musica e balli scatenati, certo, ma difendono un ideale che va oltre un suono difficile da classificare e che ne è il biglietto da visita. Il quartetto di Zurigo promuove l’unità, l’uguaglianza, l’accettazione della diversità e l’abbattimento dei confini. «È importante che le persone possano ballare e sudare ai nostri concerti, e possano davvero lasciarsi andare. È il nostro motto», racconta Francesca a Confederation Music. E aggiunge: «Poi c’è l’abbigliamento, ci sono i nostri costumi e la performance, e lì capisci subito che sta succedendo qualcosa di diverso, che le regole sono diverse».
Più diversità c’è, meglio è, e cantare in quattro o cinque lingue diverse è un gesto di grande apertura e voglia di condivisione. È Francesca a spiegare il multilinguismo della band: «Noi in sala prove improvvisiamo, e a volte canto in una lingua che non esiste solo per entrare nel flusso. Così facendo, escono vocaboli che si adattano alla canzone, al suo contenuto. Dipende sempre da com’è la musica, da quale lingua si abbina meglio e nella maggior parte dei casi il mix linguistico è la scelta migliore». Dal vivo Dirty Slips offrono «un pacchetto completo, è di più di un semplice concerto: noi facciamo uno spettacolo!», afferma Michael.
Francesca riassume così le idee che animano il gruppo: «I confini dovrebbero essere sciolti, anche questo è un fatto politico. Affinché possiamo stare insieme, essere poliglotti. Più gente diversa c’è, più diventa interessante. È importante aprirsi e voler conoscere tutto, come in un grande cerchio, piuttosto di stare fermi su una posizione. Il tema della fluidità di genere è importante per noi già da molto tempo. Il fatto che dentro ognuno di noi tutto possa convivere è fondamentale, per me».

Sandra Romano (al centro) con Francesca Tappa e Michael Sauter (Dirty Slips)




