Cultura e spettacoli

La stella che non c'è

Un documentario di Vito Robbiani ragiona su come cambiano i paesaggi dell'anima

  • 24.01.2015, 18:05
  • 14.09.2023, 09:54
stella ciao 3.jpg

Si chiamava Stella d'oro ed era un semplice albergo di Tenero. O forse no. Forse era un luogo i cui muri avevano visto passare la vita, avevano registrato sorrisi e tristezze delle persone, conservavano nell'intonaco la dimensione del ricordo.

Il cineasta ticinese Vito Robbiani racconta il paesaggio urbano che cambia in Stella ciao, che corre per il Prix du Public alle 50esime Giornate di Soletta. Una pensioncina dignitosa e simpatica, divenuta negli anni anche luogo di accoglienza per rifugiati, gestita da un sardo dalla grande umanità, emigrato diciassettenne "per fare la stagione" e rimasto in Svizzera trent'anni.

I migliori anni della nostra vita, come canta accoratamente il protagonista al karaoke, piccolo espediente di svago per gli ospiti della pensione. La pianificazione edilizia ha previsto altro e la Stella d'oro non c'è più. Ma continua a vivere sullo schermo.

La proiezione è stata applaudita per dieci interminabili minuti.

mz



18:17

24.01.2015: Spazio ai giovani nel cantiere di Turné, ma spazio anche ai 50 anni del cinema di Soletta.

RSI Il Quotidiano 24.01.2015, 20:15

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare