Un click, un bip. L’arbitro Hamza Caliskan controlla la bodycam prima del fischio d’inizio. La videocamera all’altezza del petto dovrebbe proteggere l’arbitro da violenze e minacce. “Sarei completamente al sicuro solo con una guardia del corpo, come Messi, ma è una buona cosa”, dice l’arbitro amatoriale ai microfoni della SRF.
“La pressione è forte” (SRF, 14.04.2025)
Una partita di un sabato di fine aprile, Terza Lega, FC Post Solothurn contro Kurdischer FC Solothurn. Per l’arbitro è un momento speciale: per la prima volta nel calcio svizzero vengono utilizzate le bodycam, come quelle usate, ad esempio, dalla polizia.
“Un deterrente” (SRF, 14.04.2025)
“Per anni abbiamo avuto problemi ricorrenti con la violenza contro gli arbitri”, afferma Marc Häni, vicepresidente della sezione arbitrale della Federazione solettese di calcio.
Il caso peggiore è avvenuto nell’ottobre 2024 a Bellach, dove diversi giocatori e spettatori hanno aggredito nello spogliatoio un giovane arbitro, che ha dovuto ricevere cure mediche. Tre uomini sono stati condannati a marzo per l’attacco, hanno comunicato le autorità a SRF.
La violenza nel calcio amatoriale e regionale non è un problema nuovo. Ci sono più di 70’000 partite per stagione. La stragrande maggioranza si svolgono in modo pacifico. Tuttavia, le cifre dell’Associazione svizzera di football mostrano che durante le ultime due stagioni, in media un arbitro è stato aggredito fisicamente ogni settimana. In una partita su 100, un arbitro viene insultato, minacciato o attaccato.
“Una questione di sicurezza” (SRF, 14.04.2025)
“Sono in aumento le minacce contro gli arbitri” afferma il presidente della sezione arbitrale della Federazione vallesana di calcio, che vuole introdurre le bodycam dalla prossima stagione. Si tratta soprattutto di garantire la sicurezza dei giovani arbitri durante le partite delle squadre giovanili. “Ci sono sempre genitori che pensano che il figlio sia il nuovo Messi o Ronaldo - dice Schmid - Non si controllano e diventano aggressivi”.
Ci sono però anche associazioni regionali che non vedono di buon occhio l’uso delle bodycam. “Io sono contrario”, afferma Luigi Ponte, presidente della Federazione argoviese di calcio. “È come se chiamassimo la polizia. Così provochiamo già prima dell’inizio della partita”. Teme che l’uso delle telecamere possa far degenerare ulteriormente la situazione. “Per alcuni essere filmato è come un attacco”, dice Ponte.
“Sono contrario” (SRF, 14.04.2025)
Venti bodycam sono a disposizione nel canton Soletta. Vengono utilizzate principalmente nelle partite dalla Terza alla Quinta Lega maschile, oppure quando si prevede un incontro a rischio. La prima partita con una bodycam in campo si è svolta senza problemi. Hamza Caliskan ha premuto più volte il pulsante di registrazione: “Credo che in una situazione i giocatori si siano allontanati più in fretta proprio a causa della telecamera”.
Solo poche settimane prima, Caliskan era stato pesantemente minacciato da un allenatore durante una partita. “I giocatori mi hanno aiutato e lo hanno trattenuto”, racconta Caliskan, che è però rimasto colpito dalla situazione. Spera che le immagini possano contribuire a un cambiamento di mentalità. “Forse così si capisce meglio le pressioni che subiscono gli arbitri”.

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Notiziario 08.05.2025, 14:00
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