L'ultimo bilancio ufficiale delle vittime del naufragio della Costa Concordia indica 11 morti accertati e 26 dispersi di diverse nazionalità, su un totale di 4229 passeggeri. La cifra aggiornata tiene conto delle ultime notizie.
È stata in effetti identificata nel pomeriggio una delle 5 vittime trovata ieri all'interno della nave Concordia. Si tratta di Sandro Feher, ungherese, membro dell'equipaggio. Lo ha reso noto l'unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto. Degli 11 cadaveri ritrovati finora, 5 sono ancora senza nome.
La buona notizia giunge invece dalla Germania dove è stata ritrovata una delle passeggere data per dispersa dopo il naufragio della nave da crociera Costa Concordia. L'unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi ha precisato che «una delle passeggere tedesche, Gertrud Georgens, che risultavano disperse è viva e si trova in Germania, dove si è presentata alle forze di Polizia locali».
14 cisterne da svuotare
Gallery video - Nave Costa, i dispersi sono 26
Tutto pronto per il piano di recupero del combustibile presentato ieri in una riunione alla Provincia di Grosseto: i primi lavori, dopo l'approvazione del piano, che dovrebbe avvenire nelle prossime ore, potrebbero cominciare sabato. Il pontone attrezzato con i sistemi per preparare lo svuotamento delle cisterne all'interno ancora della Costa Concordia che giace quasi all'imboccatura del porto dell'isola del Giglio, è ormeggiato in banchina pronto ad operare. In particolare, si prevede, ha riferito Luigi Alcaro, responsabile del servizio emergenze ambientali in mare dell'Ispra, l'intervento su circa 14 cisterne di gasolio e olio combustibile più pesante. Si tratta, ha spiegato, di praticare un foro in sicurezza con una tecnica che evita qualsiasi fuoriuscita di combustibile. Si procederà 2 cisterne per volta e per ogni coppia si prevedono 4 giorni di lavoro per un totale, ''se tutto rientra nelle ideali condizioni meteo-marine, di 28 giorni''. Per quanto riguarda invece la sala macchine ci vorrà un piano specifico, mentre è ancora da valutare la quantità di lubrificante presente.
Rischio di inabissamento
A pochi metri da dove è adagiata la nave Costa Concordia c'è una scarpata che porta ad una profondità variabile tra i 50 e i 90 metri, esiste «il serio rischio che future mareggiate possano provocare l'inabissamento» della Costa Concordia. A dirlo è stato il ministro per l'Ambiente italiano Corrado Clini, nell'informativa del governo sul naufragio della nave di fronte all'Isola del Giglio.
Basta "inchini"
“Il caso della Costa Concordia richiama tutti al rispetto delle norme, delle regole di condotta e soprattutto quelle di prevenzione degli incidenti in tema di navigazione in mare. Il dispregio delle norme che escludono la rotta nelle aree marine protette rende ancora più dolorosa una tragedia incredibile che rischia di trasformarsi in un’ecatombe ecologica”. Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Mario Valducci.
Doppio scafo?
“Non possiamo accettare la spettacolarizzazione di attività così delicate come la navigazione di navi da crociera. Bisogna inoltre vietare la navigazione di vere e proprie città galleggianti in zone turistiche come il Canal Grande di Venezia che mettono a rischio un patrimonio culturale e ambientale unico al mondo.L'adozione del doppio scafo prevista dalla normativa internazionale per il trasporto di sostanze pericolose potrà infine dare risposte concrete per evitare fatti così gravi in futuro. L'industria cantieristica italiana ha soluzioni di eccellenza pronte per essere adottate”, ha concluso.