Economia e Finanza

Nuove riserve per le banche spagnole

Bruxelles apprezza, Moody's esprime timori

  • 14.05.2012, 13:10
  • 06.06.2023, 11:01
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Bankia, già soccorsa dallo Stato

  • KEYSTONE

I primi quattro istituti di credito di Spagna dovranno mettere da parte 11,324 miliardi di euro per proteggersi dai pericoli connessi ad attivi (essenzialmente immobiliari) considerati per ora "non problematici" ma che potrebbero diventarlo.

È questo il contenuto di una riforma, non la prima del genere, annunciata venerdì dal Governo di Madrid. Per l'insieme del settore, il provvedimento comporta un aggravio di 30 miliardi. Il piano è stato accolto con favore della Commissione europea, secondo il quale aiuterà il paese iberico a trovare la via d'uscita dalla crisi.

Timori per le finanze pubbliche

L'agenzia di rating Moody's, tuttavia, teme un impatto negativo sul debito pubblico, che già ammontava a fine 2011 al 68,5% del PIL e che sarà aggravato dai deficit già preventivati per l'anno in corso e per il prossimo, forse superiori ognuno al 6% della produzione interna.

Infatti, le banche dovranno costituire le riserve con le proprie risorse, ma se non saranno in grado di farlo, potranno avvalersi di prestiti da un fondo di finanziamento statale, sotto forma di una partecipazione al capitale azionario. Lo Stato sta già nazionalizzando Bankia, il quarto istituto di credito del paese.

Aumenta lo spread dei "bonos"

La scarsa fiducia nei progressi di Madrid si riflette nell'andamento dello spread fra i titoli di Stato spagnoli con validità decennale e gli omologhi tedeschi, che stamane si è allargato a 475 punti. Per ottenere prestiti, la Spagna deve offrire tassi di interesse superiori al 6,2%, per la prima volta dal 1° dicembre.

Proprio oggi, il Tesoro iberico ha chiesto e ottenuto sui mercati quasi 3 miliardi di euro di denaro fresco con scadenza fra i 12 e i 18 mesi, concedendo però una remunerazione superiore a quella dell'ultima operazione del genere.

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