Un centro di addestramento sottomarino per aspiranti 007, e un nascondiglio per attrezzature e strumenti di spionaggio navale. I servizi segreti russi utilizzerebbero così - secondo un’inchiesta giornalistica tedesca - il relitto del traghetto Estonia, che giace sui fondali del Mar Baltico, a una profondità di ottanta metri al largo delle coste finlandesi.
Dopo il tragico naufragio della nave, nel 1994, il relitto venne ufficialmente dichiarato come cimitero sottomarino dai governi della Svezia, dell’Estonia e della Finlandia, dal momento che gran parte dei corpi degli 852 passeggeri che allora persero la vita si trovano ancora a bordo della nave. Un luogo inavvicinabile dove è vietato fare immersioni o altre attività marine per rispetto dei morti.
Ma il silenzio che circonda quest’area, situata a una trentina di miglia al largo dell’isola finlandese di Utö, è stato a quanto pare spezzato più volte dal regime russo che - secondo un’inchiesta condotta dalle reti televisive tedesche NDR, WDR e dal quotidiano Süddeutsche Zeitung - vi avrebbe allestito non solo un deposito segreto per strumenti di spionaggio e droni sottomarini, ma anche una centrale radar sottomarina per l’intercettazione e il controllo di tutti gli spostamenti navali sul Mar Baltico.
Le attività dei servizi segreti russi sarebbero note da tempo anche alla NATO e ai governi di Stoccolma e Helsinki, che avrebbero anche già preso tutta una serie di misure precauzionali per i loro sottomarini.




