Gli Stati Uniti avevano tentato a inizio luglio di liberare il giornalista James Foley, detenuto dai jihadisti dello Stato islamico (IS) e decapitato da questi ultimi come mostrato nel video shock diffuso martedì. Lo ha comunicato il Pentagono giovedì.
L’operazione non è andata a buon fine poiché gli ostaggi non erano nel luogo in cui il commando ha fatto irruzione.
L’IS aveva domandato alla famiglia del giornalista e al Global Post, la testata per cui lavorava, un riscatto da 100 milioni di dollari per la sua liberazione. Lo scrive il Wall Street Journal, citando Phil Balboni, il direttore del giornale online di Foley. Washington però aveva deciso di non pagare.
Per organizzazioni come l'Isis o al Qaida, catturare ostaggi è un business: l'organizzazione di Osama bin Laden in cinque anni ha incassato 125 milioni di dollari, 66 solo nel 2013, secondo una stima del New York Times.
Ats/ZZ