Cresce l’emergenza per i nubifragi e il freddo nella Striscia di Gaza. Israele continua a limitare l’ingresso degli aiuti agli sfollati palestinesi e la tregua pattuita con Hamas resta fragile.

Un bambino palestinese cammina nel fango a Zawaida
“La situazione umanitaria a Gaza - spiega il collaboratore della RSI dal Medio Oriente Michele Giorgio al Radiogiornale - peggiora. La Striscia è colpita da un’altra ondata di maltempo. L’acqua ha allagato le tende, molte delle quali sono state spazzate via, lasciando intere famiglie senza alcun riparo”.
“Questa mattina - prosegue Giorgio - è crollata una casa nel campo profughi a ovest di Gaza City. Sei palestinesi sono rimasti feriti, tra cui anche bambini. Ancora più grave quanto è accaduto nei pressi dell’ospedale Shifa, dove il crollo di un edificio già pericolante ha ucciso una persona e ne ha ferite altre dieci”.
“Anche il freddo - aggiunge Giorgio - ha fatto nuove vittime. Il ministero della Salute di Gaza ha annunciato la morte di un neonato. L’ospedale pediatrico Rantisi avverte che non ha riscaldamento. Le Nazioni Unite fanno il possibile, ma gli aiuti sono limitati anche dalle restrizioni di sicurezza imposte da Israele. Ieri Ramses Al Akbar, vice coordinatore dell’ONU per il processo di pace, ha riferito al Consiglio di sicurezza che il cessate il fuoco a Gaza resta fragile, mentre gli operatori umanitari continuano ad incontrare ostacoli importanti nella distribuzione degli aiuti”.








