Attacchi contro obiettivi Houthi nello Yemen da parte di Israele dopo il cessate il fuoco con l’Iran, tra la mezzanotte di domenica e la mattina di lunedì. Secondo le Forze di difesa israeliane gli attacchi sono avvenuti dopo che almeno tre missili balistici Houthi sono stati lanciati contro Israele. Non si hanno notizie di vittime.
Oltre ai porti di Hodeida, Ras Isa, Salif e la centrale elettrica di Ras Kanatib, lungo il Mar Rosso, l’IDF ha colpito la Galaxy Leader, una nave cargo sequestrata dagli Houthi nel novembre 2023. “Le forze Houthi hanno installato un sistema radar sulla nave e lo stanno utilizzando per tracciare le imbarcazioni nell’area marittima internazionale per facilitare ulteriori attività terroristiche”, ha affermato l’IDF. Poco prima dei raid il portavoce per la lingua araba delle IDF, Avichay Adraee, aveva diramato un avviso di evacuazione per i porti e la centrale elettrica.
Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha affermato che gli attacchi fanno parte della nuova Operazione “Bandiera Nera”. In una dichiarazione sui social media ha affermato: “Gli Houthi continueranno a pagare un prezzo elevato per le loro azioni” e ha promesso che ci saranno altri attacchi se gli Houthi continueranno a lanciare droni e missili balistici contro Israele.
L’esercito Houthi ha confermato i raid ma ha affermato che “le difese aeree yemenite hanno affrontato efficacemente l’aggressione israeliana” utilizzando “un massiccio bombardamento di missili terra-aria di fabbricazione locale”, in una breve dichiarazione rilasciata nelle prime ore di lunedì.
Netanayahu a Washington
Nel frattempo il primo ministro Benjamin Netanyahu si è recato Washington, dove lunedì sera incontrerà Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti sta spingendo per una tregua nella Striscia, che si trova in una situazione umanitaria critica dopo 21 mesi di guerra. Trump crede che ci siano “buone possibilità” di trovare un accordo già “questa settimana”.

Netanyahu da Trump
Telegiornale 07.07.2025, 12:30
Israele-Hamas, nessun accordo
Domenica sera il primo round di colloqui indiretti tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi - che si è tenuto nella capitale del Qatar, Doha, mediato da Egitto e Qatar - si è concluso senza un accordo.
La delegazione israeliana, secondo alcune fonti citate dai media, non disponeva di un mandato sufficientemente ampio per raggiungere un accordo con Hamas. Netanyahu aveva definito ieri “inaccettabili” le modifiche chieste da Hamas alla proposta di accordo per il cessate il fuoco sostenuta dagli Stati Uniti e dallo stesso Stato ebraico.