La tensione fra Thailandia e Cambogia potrebbe presto cominciare ad allentarsi. I premier dei due Paesi in conflitto si incontreranno lunedì in Malesia, per discutere un possibile cessate il fuoco, dopo quattro giorni di scontri al confine che hanno causato almeno 34 morti e lo sfollamento di circa 200’000 persone. L’annuncio è arrivato dalle autorità di Bangkok.
Il primo ministro ad interim della Thailandia, Phumtam Wechayachai, si recherà in Malesia per colloqui volti ad “ascoltare tutte le proposte” e a “ristabilire la pace”, come dichiarato in un comunicato del suo ufficio. Anche il premier cambogiano Hun Manet è atteso all’incontro, ospitato dal capo del governo malese, nonché presidente dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, Anwar Ibrahim.
Sabato, entrambi i premier avevano assicurato al presidente americano Donald Trump, in telefonate separate, di essere aperti a un cessate il fuoco. Tuttavia, da allora le parti hanno continuato a scontrarsi e ad accusarsi a vicenda di alimentare le ostilità.
Gli scontri, iniziati giovedì, sono i più gravi dal 2011 tra i due Paesi, che da tempo contestano il tracciato del confine comune risalente all’epoca dell’Indocina francese. I combattimenti si sono estesi su più fronti, coinvolgendo anche zone turistiche come la provincia thailandese di Trat.
Secondo i dati ufficiali, le vittime sono 21 in Thailandia (di cui 8 soldati) e 13 in Cambogia (5 militari). Oltre 138’000 thailandesi e 80’000 cambogiani hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni a causa del rischio.

Nuovi scontri fra Thailandia e Cambogia
Telegiornale 27.07.2025, 12:30