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Caso Kirk: il sospettato Robinson accusato dell’omicidio

Il procuratore Jeff Gray chiederà la pena di morte - Tra i 7 capi di imputazione: omicidio aggravato, uso illecito di arma da fuoco, ostacolo alla giustizia e corruzione di testimoni

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Il presunto sparatore in due immagini diffuse dall'FBI

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Di: AFP/AP/ATS/M. Ang. 

Tyler Robinson, il presunto assassino dell’influencer statunitense di destra Charlie Kirk, è stato incriminato per omicidio aggravato. Lo ha annunciato martedì in una conferenza stampa il procuratore locale dello Utah Jeffrey Gray, precisando che chiederà la pena di morte per il presunto killer di Kirk, ucciso il 10 settembre durante un comizio in un’università dello Utah.

I sette capi di imputazione

Il procuratore, poco prima, aveva illustrato le accuse: tra queste omicidio aggravato, uso illecito di arma da fuoco, ostacolo alla giustizia e corruzione di testimoni. La corruzione di testimoni è per aver chiesto al suo partner di cancellare i messaggi e di non parlare. Robinson, 22 anni, ha giustificato il suo gesto ai suoi cari con l’“odio” che secondo lui Charlie Kirk diffondeva, ha sottolineato il procuratore. Robinson è accusato in tutto di sette capi d’imputazione, tra cui quello di omicidio, “per aver causato intenzionalmente o consapevolmente la morte di Charlie Kirk in circostanze che hanno comportato un grave rischio di morte per altre persone”, ha dichiarato Gray.

I due capi d’accusa principali sono aggravati “perché l’imputato avrebbe preso di mira Charlie Kirk a causa delle sue opinioni politiche e sapendo che erano presenti dei bambini che avrebbero assistito all’omicidio”, ha precisato. “A seguito di questa conferenza stampa, formalizzerò la mia intenzione di richiedere la pena di morte”, ha aggiunto il procuratore, spiegando che di conseguenza Robinson rimarrà in custodia senza possibilità di rilascio su cauzione.

L’indignazione per l’omicidio di Kirk e le ipotesi sulle motivazioni del presunto killer

La morte di Charlie Kirk ha suscitato indignazione negli Stati Uniti e non solo, con il presidente USA Donald Trump e i suoi sostenitori che attribuiscono questo atto di violenza, condannato dall’intera classe politica, a un movimento di sinistra radicale, anche se le autorità finora non hanno avanzato alcuna ipotesi sulle motivazioni del presunto assassino.

Kirk, una figura dominante nella politica conservatrice, si era avvicinato al presidente Trump dopo aver fondato Turning Point USA, con sede in Arizona, una delle più grandi organizzazioni politiche della nazione. Ha portato giovani cristiani evangelici conservatori in politica. La sua uccisione ha sollevato timori sull’aumento della violenza politica negli Stati Uniti, ormai profondamente polarizzati.

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Nei giorni successivi all’assassinio di Kirk, gli statunitensi si sono tinterrogati sulla crescente violenza politica, le profonde divisioni che hanno portato la nazione a questo punto e si sono chiesti se qualcosa potrebbe cambiare. Nonostante gli appelli per una maggiore civiltà nelle dichiarazioni, alcuni (che si opponevano alle dichiarazioni provocatorie di Kirk su genere, razza e politica) lo hanno criticato dopo la sua morte. Molti repubblicani hanno guidato la reazione per punire chiunque ritengano abbia attaccato Kirk con commenti controversi, chiedendo il licenziamento o altre conseguenze sia per i lavoratori pubblici sia privati o il rifiuto o la revoca del visto ai cittadini stranieri, come annunciato dal segretario di Stato, Marco Rubio.

Tyler Robinson è stato arrestato giovedì sera a casa dei suoi genitori dopo una caccia all’uomo durata 33 ore, denunciato dai suoi familiari dopo aver detto loro di essere coinvolto nella sparatoria, secondo il governatore dello Utah, Spencer Cox. Robinson è stato incarcerato con l’accusa, tra l’altro, di omicidio aggravato, porto illegale d’armi e intralcio alla giustizia nel carcere di Spanish Fork, da dove assisterà martedì pomeriggio a una prima udienza del tribunale della contea dello Utah, durante la quale gli saranno letti i capi d’accusa.

Spencer Cox ha dichiarato venerdì che, oltre al ruolo svolto dalla famiglia di Robinson nel consegnarlo alle autorità, gli investigatori avevano stabilito un collegamento tra quest’ultimo e l’omicidio di Kirk grazie a immagini di videosorveglianza ed elementi raccolti sul suo profilo sui social network.

Lunedì, il direttore dell’FBI, Kash Patel, ha affermato su Fox News che Robinson aveva inviato un messaggio in cui annunciava la sua intenzione di uccidere l’influencer trumpiano. Il DNA del sospettato è stato anche trovato su un asciugamano usato per avvolgere l’arma del delitto, ha detto Patel.

Il Washington Post ha riportato che Tyler Robinson aveva inviato giovedì sera, poco prima del suo arresto, un messaggio ad amici sulla piattaforma Discord in cui confessava l’omicidio.

Secondo il governatore dello Utah, il sospettato non sta collaborando con le autorità. Gli investigatori stanno ancora interrogando i suoi amici e la sua famiglia per saperne di più sulle motivazioni che lo hanno spinto a commettere l’omicidio.

L’assassinio, la caccia all’uomo e l’arresto

Tyler Robinson ha colpito Charlie Kirk, 31enne influencer dell’ultra destra considerato voce di spicco dei giovani pro-Trump negli Stati Uniti, mercoledì scorso con un colpo di arma da fuoco 20 minuti dopo l’inizio dell’intervento del conservatore alla Utah Valley University, sparando verosimilmente dal Losee Center, un edificio a quasi 200 metri di distanza. Kirk è morto poco dopo in ospedale a causa delle ferite riportate. Le autorità avevano celermente indicato che l’assassino sembrava “essere in età da college” e che si sarebbe “mescolato” tra gli studenti. L’FBI aveva inoltre chiesto “l’aiuto del pubblico per identificare questa persona di interesse in relazione alla sparatoria mortale” e aveva offerto fino a 100’000 dollari per informazioni che avrebbero potuto portare all’identificazione e all’arresto del responsabile o dei responsabili. Arresto che è poi avvenuto a St. George giovedì, nelle vicinanze del Parco nazionale di Zion (Utah), circa 400km a sud-ovest del campus in cui Kirk è stato ucciso.

Un punto di svolta nelle indagini è giunto quando un componente della famiglia Robinson ha comunicato, a un amico di famiglia, che Tyler Robinson aveva sottinteso o confessato di essere il responsabile dell’attentato. L’informazione è stata successivamente condivisa con le forze dell’ordine. Il padre dell’assassino ha riconosciuto il figlio tramite le foto rilasciate dalle autorità, e gli aveva intimato di costituirsi. Robinson aveva inizialmente rifiutato ma, in seguito, ha deciso di seguire il consiglio.

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