Papa Francesco ha dovuto apportare delle modifiche al suo viaggio nelle Filippine a causa delle cattive condizioni meteorologiche. La sua presenza sull’isola di Leyte è stata accorciata a causa delle tempeste provocate dal tifone Amang.
Giunto a Tacloban, il vescovo di Roma ha tenuto una messa in ricordo di chi la mattina dell’8 novembre 2013 è stato vittima del tifone Yolanda – che, ricordiamo, fece 10'000 morti e distrusse completamente l’aeroporto, ora ricostruito.
Vestito con un impermeabile di plastica gialla (come pure tutti coloro che sono venuti ad assistere alla celebrazione, tenutasi all’aeroporto ) il Pontefice non ha pronunciato il discorso in inglese che aveva già pronto, ma ha preferito parlare liberamente e in spagnolo, la sua lingua materna.
“Il giorno in cui ho visto la catastrofe che vi ha colpito, decisi di fare questo viaggio”: ha iniziato così il suo discorso, nel quale ha ricordato ai presenti che non sono soli e che Gesù è loro vicino, come un “fratello maggiore”.
Dopo il discorso, il Pontefice ha incontrato vescovi e religiosi filippini nella cattedrale di Palo, dove si sta costruendo il “Centro Papa Francesco per i poveri”. È poi ripartito per Manila, onde evitare il momento più intenso della tempesta che si è abbattuta sull’isola.
RedMM/mrj Visita del Papa a Tacloban
Dal TG20
17.01.2015: TGIl Papa a Tacloban
Dal TG12.30: