Svizzera

“Fermare per 48 ore è la misura più efficace”

Max Hoffmann, segretario della Federazione svizzera funzionari di polizia, commenta le proposte del centro destra contro la violenza dei manifestanti

  • Oggi, 19:04
  • 50 minuti fa
05:28

Misure contro l'estremismo violento presto alle Camere

SEIDISERA 30.10.2025, 18:00

  • KEYSTONE/Peter Klaunzer
Di: Gian Paolo Driussi-SEIDISERA/joe.p. 

Il centro-destra con otto provvedimenti chiede più sicurezza e misure più incisive contro i manifestanti. Ma la sinistra, con il Partito socialista, non ha tardato a manifestare quantomeno una certa prudenza, soprattutto sulle misure più invasive in materia di libertà personali.

Gian Paolo Driussi di SEIDISERA ne ha parlato con Max Hoffmann, segretario della Federazione svizzera funzionari di polizia, facendolo reagire su quelle più controverse o di difficile applicazione. Ad iniziare dalla chiamata alla cassa di chi partecipa alle manifestazioni non autorizzate, rendendosi in qualche modo complice dei danni alla collettività.

“Come applicare questa modifica legislativa sarà da definire - spiega Max Hoffmann - perché far pagare le persone per i danni è un bel risultato. Ma bisognerà in seguito commisurare la spesa al danno. E quindi ci sarà un lavoro investigativo piuttosto importante da fare. Invece la misura del fermo fino a 48 ore è sicuramente molto più facile da applicare e offre lo spazio di manovra alle autorità di perseguimento penale per fare il lavoro al meglio: per esempio potranno controllare i supporti informatici e i telefonini, per capire chi ha fatto cosa...”.

Sarebbe corretto esigere che ci siano persone di contatto? Una persona di riferimento per poter discutere dell’organizzazione, cosa che al momento non c’è, come nel caso delle manifestazioni pro-Pal?

“Sì, perché dare più responsabilità a chi organizza le manifestazioni dovrebbe in fin dei conti facilitare la manifestazione stessa. Nel senso che se ti prendi la responsabilità sei anche a disposizione per parlare con le autorità, definire il percorso, definire gli stop, definire dove si fanno dei discorsi. Questo naturalmente mette tutti in una posizione migliore per poter fare il proprio lavoro”.

Dare più responsabilità a chi organizza le manifestazioni dovrebbe in fin dei conti facilitare la manifestazione stessa

Max Hoffmann, segretario della Federazione svizzera funzionari di polizia

Una delle misure prevede lo smascheramento di chi si rende irriconoscibile. Bisogna adottare metodi così tecnologicamente avanzati per poter riconoscere una persona? Non sarebbe più facile poterli fermare togliere loro il cappuccio, prendendo poi le generalità?

“Durante l’ultima manifestazione - conclude Max Hoffmann a SEIDISERA - le persone che hanno fatto violenze e che hanno aggredito agenti di polizia, prima del fermo, si sono fatte aiutare da altri e si sono cambiate. Si sono tolte le maschere e si sono mischiate al gruppo. Dunque è molto difficile andare da un manifestante che si è cambiato e dirgli che sappiamo che è stato lui a usare violenza. Questo naturalmente rende il lavoro della polizia molto più complicato. Ma se ci fossero gli strumenti, come software specifici, ecco che forse cambiarsi potrebbe diventare un gesto inutile”.

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Diritto a manifestare e autorizzazioni

SEIDISERA 30.10.2025, 18:00

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