Svizzera

30 novembre, oggi un chiaro “no” e una partita apertissima

Primo sondaggio gfs per la SSR: a sette settimane dal voto “iniziativa per il futuro” chiaramente respinta, mentre sul servizio civico favorevoli e contrari sono testa a testa

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Verso due bocciature per le votazioni del 30 novembre

Telegiornale 24.10.2025, 12:30

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Di: pon 

La campagna è ancora agli inizi, ma è una strada in salita quella che si trova di fronte l’iniziativa per il futuro, la proposta dei giovani socialisti di introdurre una tassa sulle grandi successioni e donazioni allo scopo di finanziare la politica climatica. Se si fosse andati alle urne il 10 ottobre invece del 30 novembre, il 62% dei votanti avrebbe respinto il testo a fronte di un 35% di favorevoli, secondo il primo sondaggio realizzato dall’istituto di gfs di Berna per conto della SSR. Nel dettaglio, il 49% si è detto decisamente contrario, il 13% piuttosto contrario.

Un’inchiesta che - va precisato - non vuole essere un pronostico ma una fotografia istantanea a sette settimane dal voto. Cionondimeno, il 70% degli interpellati ha detto di avere già in chiaro cosa scriverà sulla scheda, mentre sono solo il 48% per l’altro tema sottoposto al giudizio del sovrano, l’iniziativa per il servizio civico. Questa chiede che tutti i giovani, maschi e femmine, prestino un servizio, che sia militare, nella protezione civile o equivalente a favore della collettività o dell’ambiente. Su questo oggetto, la votazione si prospetta al momento particolarmente aperta: due settimane fa, il 48% avrebbe votato a favore e il 46% contro, ma soprattutto, come detto, meno della metà ha già un’opinione definita e quindi c’è margine perché la campagna condizioni l’esito del voto. È interessante notare, però, come i tre quarti degli intervistati si aspettino che alle urne alla fine la spunti il “no”.

Infine, si dice certo di partecipare al voto al momento il 41% degli aventi diritto, un dato nettamente al di sotto della media pluriennale del 47,1%.

Iniziativa servizio civico

La spaccatura fra favorevoli e contrari si delinea soprattutto a livello di appartenenza partitica: Verdi, socialisti e Verdi liberali sono per il “sì”, gli elettori di centro e di destra per il “no”.

Contano però anche età, sesso e regione linguistica: sostengono il testo in modo particolare le persone fra i 18 e i 39 anni, con un alto livello di formazione e i romandi. Gli uomini più delle donne, per le quali oggi l’obbligo di prestare servizio non esiste.

Sul fronte opposto, si schierano in particolare coloro che hanno un basso livello di educazione e gli italofoni.

Rafforzamento della solidarietà, parità fra i sessi e sostegno alla difesa del Paese (effettivi di esercito e protezione civile sarebbero garantiti) sono tutti argomenti che fanno presa sul fronte del “pro”, mentre un solo argomento “contro” è riconosciuto da una maggioranza: i costi aumenterebbero.

Iniziativa per il futuro

Lo schema tipico delle iniziative promosse dalla sinistra si presenta nel caso della proposta della GISO. È quello di una spiccata polarizzazione sulla base dell’affiliazione partitica. Il testo, per non citare che due esempi, convince il 77% dei Verdi mentre viene bocciato dall’88% dei simpatizzanti dell’UDC. Tutti gli elettorati si dimostrano fedeli all’indicazione di voto della loro formazione di riferimento. Nel caso dei Verdi liberali, che non l’hanno ancora data, prevale al momento lo scetticismo.

Ad eccezione di chi vota ecologista o socialista, solo in una categoria di persone la proposta raccoglie una maggioranza di favorevoli, per quanto risicata, ed è fra gli svizzero-italiani (52% di assolutamente o piuttosto favorevoli). Le donne risultano meno contrarie degli uomini, mentre il testo è avversato maggiormente con l’aumentare dell’età e del reddito degli intervistati.

L’attitudine negativa che prevale fin qui si appoggia su due argomenti principalmente: la convinzione che i ricchi riuscirebbero ad aggirare l’imposta, eventualmente partendo all’estero, e i timori per gli eredi, in particolare di imprese a carattere famigliare. Fra gli elettori di Centro, PLR e UDC, inoltre, molti sono convinti per che l’ambiente bastino gli strumenti già messi in campo. Sul fronte opposto, non basta la convinzione - radicata nel 55% degli interpellati e quindi anche fra molti che voteranno “no” - che in base al principio “chi inquina paga” i ricchi debbano essere chiamati a contribuire maggiormente alla protezione del clima.

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Metodologia

Fra il 6 e il 20 ottobre, hanno partecipato al sondaggio 14’785 titolari del diritto di voto, in parte telefonicamente e in parte attraverso i portali informativi della SSR, compreso quindi RSI.CH. Il margine di errore statistico è di +/- 2,8 punti percentuali.

05:53

Notiziario

Notiziario 24.10.2025, 06:00

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