Svizzera

Cala l’uso dei prodotti fitosanitari

Sono i primi risultati dei nuovi programmi nell’ambito dei pagamenti diretti, segnala l’Ufficio federale dell’agricoltura

  • 14.05.2024, 10:56
  • 14.05.2024, 13:02
02:34

RG 12.30 del 14.05.2024 La corrispondenza di Alessio Veronelli

RSI Info 14.05.2024, 13:02

Di: ATS/RSI Info 

Nel 2023, le aziende agricole hanno gestito senza ricorrere a erbicidi circa il 19% di tutti i campi coltivati, dei vigneti e dei frutteti. Sono i primi risultati, definiti incoraggianti, dei nuovi programmi nell’ambito dei pagamenti diretti introdotti all’inizio dello scorso anno dal Consiglio federale.

Questi programmi a partecipazione volontaria, ricorda in una nota odierna l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), sono stati lanciati dal governo per attuare un’iniziativa parlamentare, che impone di dimezzare entro il 2027 i rischi correlati all’impiego di prodotti fitosanitari nonché di ridurre adeguatamente le perdite di sostanze nutritive.

Il potenziamento dei contributi per i sistemi di produzione costituisce un’importante misura, scrive l’UFAG. A un anno dalla loro introduzione, i programmi facoltativi nel quadro dei pagamenti diretti si stanno rivelando particolarmente efficaci, viene sottolineato con soddisfazione nel comunicato.

Come detto, quasi un quinto del totale dei vari terreni (53’000 ettari) è stato trattato senza erbicidi. Inoltre, su circa un quarto di tutta la superficie coltiva (102’000 ettari, +10’000 rispetto al 2022), le aziende hanno rinunciato all’impiego di fungicidi e insetticidi.

A fronte di questi risultati, si constata però anche che a causa della revoca delle autorizzazioni di determinati prodotti fitosanitari sono emerse notevoli lacune nella difesa dei vegetali. La protezione delle colture è una sfida ardua per l’agricoltura e potrebbe diventarlo ancora di più con la crescente pressione rappresentata da nuovi organismi nocivi, evidenzia l’UFAG.

Promozione della copertura del suolo

Nel 2023 anche la promozione della copertura del suolo ha avuto un impatto positivo, in quanto consente di migliorare la fertilità, ridurre le perdite di sostanze nutritive nonché evitare l’erosione. Su circa un quarto della superficie coltivata le aziende non hanno fatto ricorso all’aratro e hanno optato per metodi di lavorazione più rispettosi.

Contributo per il pascolo

Per quanto concerne il nuovo contributo per il pascolo, la partecipazione ha superato quasi del 50% le aspettative. Lo scorso anno sono state oltre 10’000 le imprese specializzate nella detenzione di bovini (32%) che hanno partecipato per la prima volta a questo programma. Nel complesso, più di un quarto dell’effettivo di bestiame beneficia di un pascolo rinforzato.

Stando all’UFAG, in relazione ai nuovi o rivisti contributi per i sistemi di produzione, lo scorso anno la Confederazione ha versato circa 260 milioni di franchi, ovvero il 10% del credito previsto per i pagamenti diretti. Questi fondi sono stati interamente compensati riducendo i contributi in altre voci. La ripartizione fra montagna e pianura è rimasta stabile.

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Notiziario

Notiziario 14.05.2024, 11:00

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