Sono circa il 38% gli ucraini con Statuto S ad avere un impiego. Una percentuale ancora troppo bassa, secondo il Consiglio federale, che ha elaborato mercoledì una nuova serie di misure per favorire l’integrazione professionale di queste persone. Esclusi però ulteriori incentivi finanziari.
Secondo il Governo - si legge in un comunicato odierno - per coloro che vivono in Svizzera da almeno tre anni con tale statuto bisogna raggiungere un tasso d’occupazione del 50% entro la fine di quest’anno.
I Cantoni che non raggiungeranno l’obiettivo dovranno adottare misure supplementari. In una prima fase, dal 2026 saranno obbligati a elaborare e attuare un piano di misure volto ad aumentare il tasso d’occupazione. Se anche questo non bastasse, il sistema di promozione andrà sottoposto a una valutazione esterna.
L’Esecutivo ha scelto di centrare gli obiettivi sulle persone che vivono nella Confederazione da almeno tra anni, poiché di norma le misure integrative hanno effetto solo dopo qualche tempo.
Per promuovere ulteriormente l’integrazione professionale delle persone con Statuto S - oltre a migliorare la collaborazione fra aiuto sociale, promozione dell’integrazione e servizio pubblico di collocamento - il Consiglio federale vuole introdurre un obbligo di notifica presso il servizio pubblico di collocamento, creando un diritto al cambio di Cantone per le persone esercitanti attività lucrativa, sostituendo l’obbligo di autorizzazione con un obbligo di notifica all’avvio di un’attività lucrativa ed estendendo l’obbligo di partecipazione a misure di inserimento o reinserimento professionale alle persone con Statuto S disoccupate.
La consultazione su questi ultimi punti si concluderà il 2 giugno di quest’anno.