Il termine burnout, sindrome legata allo stress sul posto di lavoro, nasce negli anni ‘70, associato al settore sanitario. Mezzo secolo dopo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’ha incluso nel sistema di classificazione, senza però identificarlo come una malattia o un disturbo mentale.
“La parte più difficile è stato riconoscerlo”
A Prima Ora della RSI è stata dedicata un’ampia pagina a questo fenomeno, dapprima con la testimonianza di Martina Caldelari, 34enne avvocata passata attraverso un burnout. Per lei, l’entusiasmante impiego in un prestigioso studio di Milano si è presto trasformato in un incubo. Ritmi di lavoro insostenibili, continue critiche da parte del capo e riunioni convocate a qualsiasi ora. E poi, l’esaurimento: “Ero sempre agitata, non riuscivo a concentrarmi e lavoravo male... Facevo fatica a mangiare e a dormire”. Come ha fatto a uscirne? “La parte più difficile è stato riconoscerlo. Una sera sono arrivata a casa e sono scoppiata a piangere. Poi sono tornata in Ticino e ho intensificato le sedute con il mio psicologo”. Insomma, ha ripreso in mano la sua vita e ne è uscita.
In studio, Michele Mattia - presidente associazione della Svizzera Italiana per i disturbi ansiosi, depressivi e ossessivo-compulsivi (ASI-ADOC) - spiega: “c’è l’angoscia anche di dire di non farcela più, perché il burnout viene ancora non compreso, anche se è aumentato: nel 2012 avevamo il 18%, siamo al 23% nell’ambito lavorativo”.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/dialogo/Il-diritto-di-staccare-nella-legge--2847836.html
I costi del burnout
Ci sono la sofferenza, i sintomi fisici e mentali, eppure da un punto di vista ufficiale non si parla di malattia e il burnout non può essere coperto dall’assicurazione infortuni. E ha un prezzo: in Svizzera lo stress da lavoro costa all’economia circa 6,5 miliardi di franchi. A questo proposito, Cristian Balducci , psicologo e professore di Psicologia del lavoro, commenta: “Vi sono delle evidenze che sono abbastanza solide su una relazione negativa che c’è tra burnout e la prestazione lavorativa. La persona pian piano sviluppa, come si è visto, un’intenzione di lasciare l’organizzazione e alla fine spesso se ne va quando non ce la fa più. Quindi vi sono dei costi.”
Stress elevato, ma stabile
Il Job Stress Index misura il rapporto tra carichi lavorativi (per esempio: pressione temporale, problemi di organizzazione, sovraccarico) e risorse (riconoscenza, attitudine al sostegno da parte del superiore, ecc.).
Un recente sondaggio (2022) effettuato da Promozione Salute Svizzera su oltre 3’000 lavoratori rivela che il 50,6%, si situava in una situazione mediamente di equilibrio. Il 28,2%, invece, si trovava in una zona critica, con carichi nettamente superiori alle risorse disponibili.
Cos’è lo stress?
RSI Edu 01.10.2025, 11:00