Per lottare contro l'evasione fiscale, l'OCSE ritiene possibile compiere progressi concreti entro la metà del 2014. In un documento consegnato martedì ai vertici del G8 riuniti in Irlanda, l'organizzazione raccomanda l'attuazione dello scambio automatico di informazioni su scala mondiale.
Nel testo sono fissate quattro tappe. Oltre all'adozione di norme quadro d'ampia portata, figurano la definizione di regole giuridiche minime sulle informazioni fiscali, l'armonizzazione degli obblighi d'informazione e, infine, l'elaborazione di standard comuni e compatibili.
Dal canto suo, il premier inglese Cameron ha esortato i paesi del G8 a porre in atto una profonda rifoma delle regole fiscali globali per la lotta all'evasione. David Cameron ha sottolineato come Londra abbia compiuto un primo, concreto passo in tal senso.
Ha infatti ottenuto dalle cosiddette "dipendenze britanniche", molto più famose come paradisi fiscali (è il caso delle isole Cayman o di Bermuda), l'accettazione della convenzione OCSE sullo scambio automatico e reciproco di informazioni in materia fiscale già sottoscritta pure da Berna.
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