“Abbiamo constatato un’unità di intenti nel voler difendere i posti di lavoro e l’occupazione in Ticino, e anche una determinazione a impedire che i progetti di FFS Cargo nel prossimo futuro possano portare a un ulteriore taglio di posti. Penso in particolar modo al deposito macchinisti di Chiasso, ma anche alle Officine di Chiasso. Rispettivamente da un’azienda con più di 30’000 posti di lavoro a livello svizzero è giusto attendersi delle opportunità e delle compensazioni qualora debba adottare delle misure sul personale”. Sono le parole che martedì a Bellinzona il sindacalista Thomas Giedemann, rappresentante del Comitato contro lo smantellamento di FFS Cargo in Ticino, ha rilasciato ai microfoni del Radiogiornale delle RSI al termine di un incontro con il Consiglio di Stato.
Un incontro che ha avuto luogo in vista del prossimo 1° dicembre, quando ci sarà un confronto con i vertici nazionali del settore Cargo delle Ferrovie federali svizzere. Al centro delle discussioni ci saranno i quaranta posti di lavoro che si perderanno in Ticino a seguito dell’abbandono del terminal di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio. Ma non solo, perché a rischio ci sono altri posti di lavoro, e in generale anche quel ruolo strategico che il Ticino ha sempre ricoperto nel traffico ferroviario sull’asse nord-sud.
L’obiettivo dell’incontro odierno era dunque di trovare punti e strategie comuni per portare una voce forte e credibile a Berna.

Governo e FFS distanti su Cargo
Il Quotidiano 31.10.2025, 19:00











