Ticino e Grigioni

Formaggio ticinese: tra sfide e riconoscimenti

Nonostante le medaglie guadagnate a livello internazionale, cambiamenti climatici, lupo e nuove abitudini alimentari fanno arrancare la tradizione casearia

  • 20 minuti fa
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Successi e sfide per il formaggio d'alpe

Il Quotidiano 23.11.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano-Patrizia Pedevilla/Tieffe 

Il formaggio dell’alpe ticinese fa parlare di sé anche oltre i confini nazionali, collezionando riconoscimenti in prestigiosi concorsi internazionali. Un successo che premia il lavoro di chi, ogni estate, sale sugli alpi per trasformare il latte in uno dei prodotti simbolo della tradizione svizzera. Ma dietro le medaglie e i sorrisi restano aperte diverse sfide, dalla produzione alla vendita, fino ai cambiamenti climatici e sociali.

“Abbiamo due sfide: da un lato c’è la produzione che è sotto pressione, pensiamo soprattutto al problema del lupo, per quanto riguarda i nostri alpeggi, e poi c’è la vendita”, ha spiegato al Quotidiano Alex Farinelli, presidente della Società Ticinese di Economia Alpestre. “È importante sensibilizzare anche la nostra popolazione sull’importanza di sostenere questa filiera del latte ticinese”, ha aggiunto.

Il problema, infatti, non è solo esportare, ma anche vendere in Ticino, come sottolineato da Alfredo Guscetti, dell’Alpe Cristallina, secondo cui le abitudini familiari e alimentari hanno cambiato la cultura casearia. “Le famiglie ticinesi hanno uno o due figli e basta. I medici continuano a dire di non mangiare questo e quell’altro e la gente compra meno formaggio”.

Il prezzo, che generalmente spazia tra i 30 e i 60 franchi al chilo, riflette i costi di produzione elevati: “Non ci arricchiamo, perché il personale costa, l’affitto degli alpi costa, tutto costa”, ricorda Guscetti.

Oltre agli aspetti economici e commerciali, ci sono poi le preoccupazioni legate al futuro degli alpeggi. Renzo De Bolla, dell’Alpe Pian Laghetto, richiama l’attenzione sulla progressiva diminuzione del bestiame locale e sulle difficoltà di mantenere viva la tradizione della transumanza. “Un pericolo che vedo in futuro è il calo del numero delle mucche. In molti alpi in Ticino devono arrivare mucche dalla Svizzera interna, poi non tutte sono adatte all’alpe, dunque anche questa sarà una bella sfida”.

A tutto questo si aggiungono le incognite legate al cambiamento climatico: le estati sempre più calde mettono sotto stress gli animali, che necessitano di acqua in abbondanza, mentre le condizioni ambientali degli alpeggi diventano sempre meno prevedibili.

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