L'ultimo Super Tuesday (martedì) delle primarie americane ha visto in campo repubblicano un nuovo successo di Donald Trump, che si è autodefinito il "presunto candidato" e in quello democratico l'affermazione di Hillary Clinton, che non fa l'en plein ma quasi, conquistando quattro Stati su cinque, e dal palco della vittoria a Filadelfia, che ospiterà la convention democratica a luglio, lancia l'appello all'unità del partito e la sfida al tycoon di New York.
Trump si è imposto nelle "Acela Primaries" dal nome della rete ferroviaria che collega i cinque Stati: Maryland, Delaware, Pennsylvania, Connecticut e Rhode Island. Il miliardario newyorchese li ha conquistati tutti, e ha invitato i suoi concorrenti Ted Cruz e John Kasich a ritirarsi. Non c'è ancora la certezza matematica, ma Trump continua a correre e guarda già alla sfida finale con Hillary che attacca con crescente aggressività.
La Clinton ha vinto in quattro Stati su cinque: Pennsylvania, Maryland, Dalaware e Connecticut mentre Bernie Sanders è riuscito a imporsi solo nel Rhode Island. L'ex segretaria di Stato consolida quindi il vantaggio sul senatore socialista del Vermont (2'000 delegati contro 1'200).
Il Super Tuesday, con gli stati del nord-est alle urne, ha di fatto chiuso il capitolo "east coast", ora si passa al test finale e decisivo di giugno in California.
ATS/M.Ang.
Dal TG12.30: